Si crede che la specie dominante sulla Terra sia l'essere umano. Nel corso dei millenni ha costruito enormi edifici, creato nuovi stili di vita e culture peculiari in ogni angolo del globo, dimenticando lentamente le sue origini. La vita stessa è in pericolo ma gli esseri umani non se ne rendono conto, rinchiusi nella loro indifferenza. A questo mondo però, ci sono anche individui che non hanno dimenticato, ci sono creature che vivono aldilà della razionalità che la mente prevede, il "Velo" che l'uomo non può oltrepassare. Una luce regna incontrastata su questo mondo, che offre il suo amore incondizionato a tutte le creature indiscriminatamente: la Natura, una potenza che dall'alba dei tempi affianca tutte le specie nel loro cammino su questo mondo. La Terra è in pericolo, questa forza primordiale radunerà il suo esercito per proteggere ancora una volta ciò che è suo di diritto: la vita. Guardate oltre il Velo, se ne avete il coraggio. Ascoltate il rombo dei tuoni e seguite la luce dei fulmini. In quella tempesta, si cela il primo passo: il legame.

È un opera di Thomas Mann in cui viene affrontato il problema tra creatività e normalità. Tonio è un ragazzo diverso dagli altri :è un artista, ma vorrebbe essere come i ragazzi "con i capelli biondi e gli occhi azzurri" ovvero felici e semplici ma sa che non potrà mai esserlo .

È l'istante trattenuto prima del volo. Fauve Lancaster entra nel Programma convinta di attraversare una prova di merito, e scopre invece un ecosistema instabile fatto di corridoi dove la memoria si piega alle regole, di talenti che non si insegnano ma si riconoscono, di "Cerniere" in cui l'occhio che osserva perde nitidezza. Qui incontra i ribelli, qui impara che sopravvivere non è lo stesso che vivere, e che le domande giuste valgono più dei risultati giusti. Crisalide è l'arco dell'incertezza: identità in costruzione, fiducia come rischio, dignità riconquistata un passo doloroso alla volta. È l'inizio della frattura tra ciò che il Programma dice e ciò che fa.

[COMPLETA] Un bar, due ragazzi e mille libri. E come a volte bastino una penna e un fazzoletto per innamorarsi. Alex e Angelica, entrambi con un passato da dimenticare alle spalle, un presente tutto da vivere e un futuro da "scrivere " insieme. [...]Estratto dal capitolo 3: Passarono i giorni, che diventarono velocemente settimane. La vidi cambiare un infinità di libri, leggeva di tutto, da Shakespeare a Baricco, da Dante a Stephen King. -Ragazzo, sono due settimane che vieni qui. Vuoi che ti metta una targa sullo sgabello?- -Senta- dissi -Sto pensando ad un modo per presentarmi, non voglio andare là e parlarle, non funzionerebbe. Lei è diversa - Il barista sorrise. -Mi piaci ragazzo - Fissai la mia birra e giocherellai con il fazzoletto sotto. Il fondo bagnato della bottiglia aveva lasciato un cerchio perfetto sul fazzoletto bianco. "Pensa Alex, pensa ad un modo per avvicinarti a lei " Fissai di nuovo il fazzoletto. Idea. -Mi scusi, ha una penna ?- chiesi al barista. -Blu o nera ? - disse sollevandone due. -Nera, grazie - Presi la penna e spostai la bottiglia di lato. Picchiettai leggermente sul bancone e poi scrissi : "Che dentro a li occhi suoi ardeva un riso Tal, ch'io pensai di toccar cò miei lo fondo De la mia gloria e del mio paradiso." (Dante Alighieri) -Scusi - dissi guardando il barista -Si ?- mi rispose mentre un sorriso faceva capolino sulla sua bocca. -Potrebbe portaglielo ?-