Aldaberon il Varego era un Sanzara. Un giorno il suo maestro gli disse: "Se l'unica alternativa che ti resta è andare avanti, alzati e cammina". Si dice che le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli. Vero. Ma quando un intero popolo isola e ignora un singolo individuo per la propria salvezza, è forse una colpa meno grave? Aldaberon era un ragazzo felice prima di scoprire che in un tempo passato, molto prima che nascesse, altri avevano deciso per il suo futuro. I fantasmi ritornano; torti e delitti oramai dimenticati devono trovare soluzione e pace. Perdere tutto è forse soltanto l'inizio di un cammino necessario per conquistare con le proprie mani un futuro e questo cercherà di fare Aldaberon, con l'aiuto di amici conosciuti e sconosciuti. Un nuovo nome, una nuova vita, perdite dolorose, chissà. Vi avverto: il cammino di questo ragazzo sarà lungo. Incontrerà culture molto diverse dalla sua; persone degne e indegne; sbaglierà spesso e per strada troverà brandelli di verità. Ma questa è soltanto la Prima Parte di un libro che ne contiene Cinque, tutte ultimate. Perciò non sentitevi delusi, se non troverete il finale. È ancora molto lontano. Buona lettura.

Anni '70, Parigi C'è chi dice che sia facile superare il passato, voltare pagina, che sia giusto pensare soltanto al presente e a noi stessi. Eppure non si può semplicemente cancellare ciò che è stato scritto con inchiostro indelebile o strappare una pagina per riscriverne una nuova. Perché alla fine il nostro passato ci marchierà per sempre così come ogni ferita lascerà la sua cicatrice, ogni perdita un buco nero nel petto. Chrissy Miller credeva davvero di poter fuggire e iniziare una nuova vita a Parigi, lontana dai suoi incubi e dai fantasmi che la tormentavano. Essi però torneranno più forti di prima e faranno di tutto pur di riavvolgerla nell'oscurità. Si dice che quando una stella si spenga ce ne sarà un'altra nel cielo, più grande e luminosa della precedente. Anche Chrissy riuscirà a rialzarsi e brillare di nuovo, a sconfiggere il mostro che la tormenta? Perché alla fine la battaglia più dura è quella contro se stessi. 🥉 in #thriller su 7,55k storie ( 13/09/2021 ) Questa storia è protetta da copyright, pertanto ne è vietata la riproduzione totale o parziale. [ Storia depositata legalmente anche fuori da wattpad con mio nome e cognome ]

Giulia è una ragazza di 17 anni che nasconde un segreto oltre la porta di casa, dove vive con la persona che ama. Ma un giorno, iniziato il nuovo anno scolastico, conoscerà Franco e il suo cuore si ritroverà diviso in due: da una parte Franco le donerà gioia e comprensione, dall'altra Giulia vivrà nell'oscurità senza poter lasciare l'uomo che ama. "L'Uomo Nero, l'Uomo Nero, chi ha paura dell'Uomo Nero? Se arriva noi corriamo via! Ma non si può scappare a lui. Non è possibile, è troppo furbo".

Demetra è una ragazza come tante, o almeno è quello che pensa fin quando non incontra Freyja. Scoprirà di non essere poi così tanto inutile ma arriverà anche a pensare che forse era meglio esserlo. Il destino, si sa, non ti lascia scegliere. Quello che la farà sentire speciale davvero non è quello che scopre su se stessa bensì Freyja: le due si innamorano e si troveranno travolte insieme in un vortice di complicazioni. ••• || In cosa si troveranno coinvolte Demetra e Freyja? || ••• ⚠️ LA STORIA È PURAMENTE INVENTATA E SCRITTA DA ME PERCIÒ TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI⚠️ #64 in Fantasia 01/03/21 su 10.4K storie #6 in Incubi 05/03/21 su 834 storie #146 in Mistero 08/03/21 su 14.7K storie #4 in Darkness 09/03/21 su 435 storie #1 in Mess 11/03/21 su 71 storie #1 in Visioni 13/03/21 su 116 storie #2 in Maghe 07/04/21 su 29 storie #1 in Stirpe 02/05/21 su 14 storie #1 in Maghe 12/05/21 su 29 storie

Mi sentivo fragile, solo e impaurito, come fossi un bambino al primo giorno di scuola a cui era stata promessa una ricompensa, una merendina per la buona condotta, ma che avrebbe solo desiderato rimanere a casa, nel porto sicuro delle braccia della propria mamma. Il mondo fuori era caotico, c'era freddo, avevo lo stomaco sottosopra e non riuscivo a sgomberare la mente neanche per pochi secondi. Facevo dei lunghi respiri, riempivo i polmoni fino a sentirli come una busta piena d'acqua pronta a scoppiare, poi lasciavo scorrere via, attraverso il naso, lentamente, tutta l'aria che avevo immagazzinato, mi aiutava a svuotare la testa, mi calmava. Il freddo mattutino, che anticipava l'imminente arrivo dell'autunno mi creava sempre un senso di totale smarrimento.

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