«Io qua non ci voglio più stare» aveva pensato Alice, ormai un anno prima. E se n'era andata via veramente, appena aveva potuto aveva fatto le valigie ed era scappata da Firenze. Voleva lasciarsi alle spalle tutto: il dolore, la delusione, l'amarezza. Fuggire era l'unico modo per dimenticare tutto. [La storia è protetta da copyright. E' fatto, pertanto, divieto di copiare, modificare, caricare, scaricare, trasmettere, pubblicare, o distribuire per se stessi o per terzi. Vietato prendere spunto e/o copiare di pari passo.]

Arriva per tutti quel momento in cui le certezze su cui si è basata una vita intera fanno una crepa, una di quelle impossibili da evitare. Zaira e Federico non avevano fatto nulla per non evitarla, gli erano andati incontro da due punti di partenza differenti e quando si erano trovati l'uno di fronte all'altra era sembrato che non avessero mai respirato.

Si studiarono attentamente, Federico era divertito dalla ragazza difronte a lui con una ciotola di anguria mista alla nutella fra le mani. «Tu devi essere il rumore fastidioso!» Esclamò con un sorrisetto, lo aveva dedotto dal fatto che non lo aveva mai visto in una qualsiasi riunione condominiale quindi per forza di cose sarebbe stato lui ad occupare l'appartamento sopra il suo. «O comunemente chiamato il nuovo vicino, ma si, sono Federico.» Le porse la mano in segno di presentazione che lei strinse. «Lo so chi sei, io sono Arya, con la ipsilon.»

Dalla storia: "Ancora confuso, Federico entrò nella sua casa torinese. Si gettò di peso sul divano ed evitò di chiudere gli occhi: sapeva perfettamente che l'avrebbe immaginata ancora e ancora. Non riusciva a darsi una risposta concreta, come diavolo era possibile? Tra tutte le ragazze nel mondo, in laboratorio doveva proprio incontrare la stessa che gli aveva spezzato il cuore un anno e mezzo fa? La statistica faceva proprio schifo allora, oppure lui era semplicemente sfortunato. Oppure, di nuovo, era destino. Ma lui al destino non ci credeva, e non credeva nemmeno a quella stupida leggenda giapponese del filo rosso invisibile legato al dito di due innamorati. Lui Rebecca l'aveva volutamente cancellata dalla sua testa e ora eccoli di nuovo a condividere la stessa città. Dove sarebbe dovuto andare per non ritrovarsela tra i piedi? Al PSG? No, macché, la Juve era una grandissima squadra e lui meritava quel posto, con o senza Rebecca in città."

La vera amicizia è così: persone per cui lo spazio e il tempo non hanno alcun valore, ma anzi si rincontrano come se il periodo di separazione non fosse mai avvenuto. Riprendendo la risata esattamente da dove era stata interrotta.

"Non scherzare con il fuoco, i miei buoni propositi potrebbero venir meno" le disse sottovoce. Chiara si alzò di scatto, si voltò e si trovarono a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra, le loro labbra quasi si sfioravano. Baciami ti prego pensò Chiara, invece Federico si staccò da lei.

Amicizia. Amore. Promesse. Federico Bernardeschi e Greta Riccardi.

❝La Philophobia dal greco "φιλος" (amore) e "φοβία" (fobia) è definita come la paura persistente e ingiustificata di innamorarsi o di amare una persona❞ Federico Bernardeschi è un giovane e talentuoso calciatore di Serie A, centrocampista offensivo della Fiorentina e della Nazionale. Giulia ha la sua stessa età e lavora sodo per diventare giornalista sportiva. Nessuno dei due ha realmente idea di cosa voglia dire essere innamorati, per via della loro giovane età. Federico però non è abbastanza coraggioso per mostrarsi ai suoi occhi come il ragazzo dolce, umile e riservato che è in realtà, spaventato dalla facilità con la quale Giulia riesce ad andare oltre quella maschera di freddo distacco che l'ha aiutato a camminare a testa alta nel mondo del calcio. Il loro amore riuscirà ad essere più forte delle loro insicurezze? © Cover made by @FediesXx ➜ #48 in "Calcio" il 31/07/19