All'inizio, non c'era tenebra. C'era solo luce - così perfetta da bruciare. Lucifero non cadde. Fu gettato giù da chi non tollerava la libertà del sapere. Portava con sé la fiamma della conoscenza, quella che avrebbe potuto rendere l'uomo uguale agli dèi. E per questo fu chiamato "malvagio". Ma la verità è più sottile: il fuoco che gli fu strappato non si spense. Si divise in miliardi di scintille, e si nascose dentro ogni anima. Quelle scintille - dimenticate, represse, spente dalla paura - sono la magia. Non quella delle fiabe o dei rituali proibiti, ma la forza primordiale di chi crea, di chi sente, di chi ricorda. Le streghe non sono nate dal male. Sono nate dal ricordo di quella fiamma. E in ogni era, una di loro si risveglia. Quando il mondo si addormenta troppo, quando la fede diventa controllo e la verità viene sepolta, una mano si tende nell'oscurità e pronuncia il nome antico: Prevela. È la parola che riapre la memoria. La parola che fa tremare i falsi dèi. E questa volta, a pronunciarla, sarà una ragazza dai capelli di fuoco che non crede nei miracoli. Crede solo in ciò che non muore mai: la luce che vive nelle ombre.