"Mi fa strano pensare a te come la sorella di Davide." Alzo lo sguardo, guardandolo strano, come se non avessi capito, mettendo i nostri occhi a contatto: "Cosa?" Gli domando, confusa da quella sua affermazione e frase che, almeno per ora, non trova un senso: "Non sei determinata come lui, pensavo che i De Luca fossero tutti orgogliosi e che non demordessero mai." "Infatti non sto demordendo." Pierfrancesco sorride e io mi convinco mentalmente a mantenere la calma: "Con me l'hai fatto. Eri arrivata a tanto così..." E mi fa un segno con la mano con l'indice e il pollice: "...Che crollassi e ti permettessi di ferirmi, ero allo stremo della mia fermezza. Perché hai smesso?" "Perché mi sono annoiata. Non è orgoglio o abbandono, è solo noia... mi hai annoiato Pier..." {Tratto dal capitolo 29} Che l'amore non fosse argomento per Pierfrancesco, beh non era l'unico a saperlo, l'unico a rendersi conto di come allontanasse le ragazze, non solo fan, che ci provavano con lui. Ne era a conoscenza. La musica era la sua vita, le ragazze non servivano, non voleva distrazioni. E non sarebbe stata di certo Emma a fargli cambiare le sue idee. O forse sì. Quando inconsciamente, cercando tra i seguiti di Davide, finisce nel profilo della sorella di quest'ultimo, che vede raramente, ma conosce da sempre, per Madman inizia un periodo particolare per lui, un periodo di negazione, allontanamento dalla realtà, isolamento fisico e mentale dagli amici. Ma quando, a causa di questa freddezza, Pierfrancesco vede la sua amicizia con il fidato Gemitaiz venire messa in dubbio, la sua carriera barcollare e la sua vita divenire piena di dubbi, comprende che deve riprendere il controllo della sua vita e scegliere cosa è meglio mettere da parte e cosa in primo piano.

E niente, Sfera e Tedua hanno bisogno di consigli sull'album, qual è il modo migliore se non creare un gruppo whatsapp con amici (e vecchie fiamme)? Riusciranno a risolvere i loro dubbi o creeranno solo più problemi? Storia a chat e foto stile social alternati con capitoli di narrazione. Iniziata il 13 agosto 2018. Finita il 09 gennaio 2019. Migliori posizioni in classifica: # 1 izi su 166 storie [domenica 30 dicembre fino a domenica 6 gennaio] # 4 ghali su 110 storie [mercoledì 2 gennaio] # 1 tedua su 185 storie [da mercoledì 12 dicembre a sabato 12 gennaio, sabato 23 febbraio fino a sabato 6 aprile] # 7 sferaebbasta su 233 storie [domenica 2 dicembre] # 1 drefgold su 57 storie [domenica 30 dicembre fino a domenica 6 gennaio] # 1 rkomi (finalmente!) su 163 storie [giovedì 7 febbraio - fino a domenica 7 aprile] # 3 madman su 100 storie [martedì 26 febbraio fino a giovedì 28 febbraio] # 1 gemitaiz su 164 storie [lunedì 18 marzo - fino a domenica 7 aprile] # 1 charlie su 224 storie [sabato 30 marzo]

"Sei cambiato molto. Ora sei famoso" "Già...ora sono famoso" Ripete le mie frasi, passando le mani tra di loro per scaldarle per poi appoggiarci sopra il suo viso e alzandolo incrociando i suoi occhi nei miei: "Ho visto la diretta di qualche giorno fa" Annuisce, invitandomi a continuare: "Ero io la ex di cui parlavi?" Gionata e Alessandra sono una storia chiusa. Una storia conclusa ormai da due anni. Incontrarsi un sabato sera in un ristorante da quattro soldi non era prefissato da nessuno dei due. Le coincidenze non esistono, ma le eccezioni sì. Ed è questo il caso. Ma è il caso di far ricominciare una storia sulla quale la parola "Fine" è ben calcata? "Facciamoci del male a patto che poi, ci perdoniamo prima di partire, nel mio bagaglio non ho altro che noi"

"Le urla di quella sera ancora mi rimbombano nelle orecchie, le luci negli occhi, le grida di aiuto dai fan che tentavano di avvicinarsi al palco e di trovare una sorte di salvezza, l'odore che si sentiva, Paolo che tentava di attirare la mia attenzione, dicendomi di andarmene. E io lì. Inerme su quel palco, ad osservare come i miei fan stessero morendo davanti ai miei occhi" "Non sempre tutte le urla sono udibili" Storia basata su ciò che è avvenuto alla discoteca Lanterna Azzurra di Ancona in data 8 dicembre 2018

Fanfiction in onore della internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne "Mi hai rotto il cazzo, basta!" La mia mano, decisa, gli preme sul petto, facendolo indietreggiare di qualche passo e insinuando nei suoi occhi uno sguardo confuso e quasi spaventato: "Elisa, cosa ti sta prendendo?" Mi domanda, portandosi una mano dove prima si trovava la mia: "Sei cambiato troppo, questa cosa del rap ti sta dando alla testa" Gli urlo, con le lacrime agli occhi: "Ti sta portando via da me, via da te, non ti fa più ragionare. L'attimo prima sei romantico, dolce, carino, il secondo dopo mi ritrovo al muro con tue mani al collo per una rabbia neanche giustificata!" La sua mano, che prima sfiorava leggermente il petto, si stringe alla maglietta, tirandola leggermente e nei suoi occhi si dipinge una luce diversa. Conosco bene quella luce. Da due anni la conosco. Preannuncia l'inizio della fine.

Storia per pochi, scegliete voi da che parte stare. Il treno non aspetta. Non si ferma aspettando una determinata persona. Ha degli orari da seguire, ha dei posti dove arrivare. Ma non ha sentimenti. Non dimentichiamolo mai. Il suo compito è unire città, non persone, non amori. Eppure, quasi paradossalmente, è bravissimo a separarle, le persone, gli amici, le coppie. E a non farle più incontrare. Sta a noi scegliere come cogliere, come prendere il treno, se prenderlo speranzosi, sognatori, soli o in compagnia. Il treno è quasi più metaforico che fisico. Non dimentichiamo però, che il treno inchioda, può deragliare, può fare incidenti, è qua è importante se lo fa metaforicamente o meno. E il treno delle 20:03 cos'ha fatto? "Non mi ha mai amata" "Lo ha fatto. Lui ti amava da impazzire. Parlava di te giorno e notte. Abbiamo tardato l'uscita dell'album per i suoi racconti verso di te. Veniva in studio, registrava in fretta, e male, e poi usciva di corsa per arrivare a casa tua e passare quel poco tempo che riusciva con te" 1° storia della trilogia: "Oltre il personaggio" 1° storia: Il treno non si è fermato | Capo plaza [Pubblicata il 29 settembre 2018] 2° storia: Giù la maschera | Drefgold [Pubblicata il 1 novembre 2018] 3° storia: Marshmallow | Sfera Ebbasta [Non ancora disponibile]

"Tu non hai paura della morte?" Domanda la ragazza, tentando di attirare l'attenzione dell'altro detenuto, stretto nelle sue gambe, con la lavagna su queste, ma non intenzionato a scrivere: "Sai...un mio amico canta "Ho paura della morte, sì, ma della vita pure". Io ho paura della vita, ma è solo una, dobbiamo giocarcela" Ancora nulla: "A te piace la musica italiana?" Continua lei, emozionata, specialmente quando il ragazzo prende la lavagnetta e traccia qualche riga con un gessetto verde chiaro. Lo allunga alla ragazza e lei si avvicina, curiosa di sapere cosa ne pensa della musica: "STA ZITTA!" Recita, la lavagnetta William Mezzanotte, conosciuto con il soprannome di Nayt, è un criminale spietato che, nella sua giovane "carriera" ha spezzato tante vite innocenti senza un reale scopo. Viene arrestato una serata di inizio giugno e la sentenza è chiara: "30 giorni e sarà condannato alla sedia elettrica". William non ha avuto parola in merito. Non può. Nayt non parla, è muto. Comunica unicamente attraverso una lavagna e verbalmente con sua madre. Giulia è dentro anche lei, per spaccio e rapine aggravate e con morti, e a lei questo nuovo carcerato intriga. Ha qualcosa di speciale. Ne è convinta. Riuscirà a farlo parlare o, anche solo a ricevere le sue attenzioni? Storia iniziata domenica 23 dicembre 2018

Le vacanze estive sono ormai finite e fra tre giorni inizia la scuola... La storia che sto per andarvi a raccontare parla di un focoso amore tra due giovani amanti, Naruto Uzumachi e Sasuke Uchiha. Questa storia è un BoyxBoy yaoi. Se non vi piace come scrivo potete pure traslocare in quel posto molto famoso dove vanno tutti i rompi scatole 😚