Siamo come granelli di sabbia. Talmente piccoli da essere insignificanti; talmente uguali esternamente da essere confondibili; talmente tanti da passare inosservati. Ma ogni granello di sabbia ha una storia diversa alle spalle, ha un percorso che l'ha portato in quell'esatto nanometro in quel preciso istante, tanto da renderlo unico e speciale.

Iniziai a guardare la strada domandandomi perché Nick stesse facendo tutto ció per me. Non era tenuto a starmi accanto e nessun altro l'avrebbe fatto. La mia vita procedeva malissimo, non avevo mai vissuto prima di Nick, avevo solo sopravvissuto. L’ unica mia certezza in quel periodo era che avrei dato tutto per quel bimbo. Dovevo stare bene per lui e garantirgli un futuro pieno di benessere e felicità. Ripensai a Jorge e in quel momento rabbia e disprezzo s'impadronirono della mia mente. Cosa avrei detto al bambino? Che suo padre ci aveva abbandonati come un irresponsabile? Odiavo Jorge.

Mi volto e incontro degli occhi dal colore del ghiaccio. Capelli biondi gli ricadono disordinatamente intorno al viso e ha un fisico da urlo. La leggera t-shirt che indossa lascia intravedere gli addominali e dei muscoli ben scolpiti. Quasi sbavo alla loro vista. *** "Vogliamo scommettere?" lo sfido. "Certamente. Se vinco io, dovrai venire a letto con me, mentre, se perdo... non andrò a letto con nessuna per un mese intero!" "Sei mesi e non dovrai avvicinarti a nessuna donna o ragazza, tranne me ovviamente" dico, con un sorriso diabolico stampato in viso. "Perfetto, d'altronde i miracoli non sono possibili."