È difficile dimenticare il tuo primo amore, soprattutto quando ti ha fatto così male. Louis ci prova, ci prova con tutto sé stesso, Harry forse non ne ha mai avuto la forza, fatto sta che entrambi stanno troppo male, adesso. Sono passati sette anni, e l'odio (non è odio, non davvero, ma per entrambi è più facile chiamarlo così) è sempre stato alimentato dal silenzio, cristallizzandosi dentro di loro perché era più facile che perdonare. E quando Harry ha rotto il mondo di Louis, Louis non se ne è mai dimenticato. Per questo, quando gli propongono di ingannarlo, lui vede il modo di fargli tanto male quanto Harry ne ha fatto a lui. Se solo sapesse che Harry farà la stessa identica cosa, forse ci penserebbe due volte, prima di dire sì. Oppure, dove Harry e Louis vengono convinti nel gioco pericoloso di far innamorare l'altro di lui, solo per arrivare a distruggerlo. Nessuno dei due sembra ricordare che si sono amati sul serio, però.

Louis pensava di iniziare il suo secondo anno ad Oxford in tanti modi (dando un pugno dritto in faccia ad Harry, per esempio), ma davvero, tra tutte le opzioni non credeva avrebbe mai contemplato quella di andare regolarmente a letto con la persona che odia di più. Perché di Harry odia i soldi, i voti perfetti, gli stupidi vestiti e la stupida biciletta e il sorriso da copertina, e sì, forse, probabilmente, se glielo lasciate fare, lo picchierà lo stesso. Oppure, dove Harry scrive una lista di regole pur di continuare a vedere, e senza nessun altro fine se non quello fisico, Louis. Che tra parentesi non sopporta. E non c'è niente di romantico, in questo.

Harry arriva da una famiglia problematica dove per anni il regalo di compleanno è stato la torta, e dove per fare la spesa aveva bisogno di sostenere due lavori; Louis è nato ricco, nell'ombra di medici e attori, sentendosi il secondo quando era stato programmato per essere il primo, nonostante suo fratello Theo avesse già occupato il ruolo di preferito e artista della famiglia. Scritturati per lo stesso film come co-protagonisti, Harry vede Louis come chi non ha mai mosso un dito nella vita per arrivare dove lui è arrivato dopo anni di sacrifici, e Louis ha una piccola, totalmente gestibile cotta per Harry dal suo esordio a diciannove anni. Manca solo una volta in cui vengono visti lasciare il lavoro insieme, e tutti credono che siano una coppia. Ed è ottima pubblicità, giusto? Oppure, dove Louis ed Harry formano una stunt per il loro nuovo film, Louis è troppo timido per chiedere ad Harry cosa ha fatto di male ed Harry, orgoglioso com'è, riesce a mettere da parte i pregiudizi per capire cosa ci fanno tristezza e solitudine incastrati in occhi blu che potrebbero avere qualsiasi cosa.

Harry e Louis sono professori universitari di teatro greco e teatro elisabettiano e i loro alunni, che seguono da ormai tre anni i loro corsi per laurearsi in Recitazione, sono convinti che finiranno insieme. Forse è il loro flirtare spietato, forse come si guardano, fatto sta che qualcosa li blocca. Tutto inizia da una recita. Oppure, dove Louis ed Harry devono conciliare due generi con due millenni di distanza l'uno dall'altro, per un progetto innovativo che porta Louis, armato di teatro inglese, a recitare un monologo per Harry, per scherzo. Solo che poi lo scherzo non c'è più.

Harry ha una ridicola e silenziosa cotta per Louis, il suo collega bello, simpatico, divertente, spigliato, gentile, che lo guarda come se avesse appeso le stelle in cielo, quello troppo esuberante per poter mettere gli occhi su di lui, e che è così annoiato dal loro lavoro dal trascinarlo in qualcosa che diventa nel giro di un paio d'ore più grande di lui. Oppure, dove Louis si è decisamente scocciato di guardare Harry da sopra il bordo del suo Mac, e assecondando la sua timidezza organizza un intero weekend di San Valentino pur di mettere fine all'enorme scritta 'irrisolto' che aleggia tra di loro.

A volte basta poco, per rompere equilibri che già sono precari: un blackout, qualche candela, il gioco della bottiglia, un obbligo che non si sarebbe dovuto fare. Per questo, quando Niall obbliga Louis a baciare Harry e quello rifiuta, per meccanismo di difesa l'altro si inventa una storia di sana pianta: va bene, non fa niente, avrebbe comunque invitato una ragazza per Capodanno, e sarebbe stato sbagliato nei suoi confronti. Harry ha il cuore troppo giovane e spezzato, per vedere quanto ci rimane male Louis. Oppure, dove Liam a diciassette anni cucina omini di pan di zenzero circondato da candele profumate, Zayn nasconde il fatto che fuma, Niall non può più ascoltare Harry parlare di Louis senza fare qualcosa e Louis, ragazze e tutto, crede ancora nei baci di Capodanno. Un po' come nei miracoli.

In un mondo dove sei destinato a incontrare la tua anima gemella per un giorno o per tutta la vita, Harry si sveglia, ha una mattinata orribile e, dopo aver capito che quella non è l'esistenza destinata a lui e la sua altra metà, si rinchiude in casa e rifiuta di vedere il professore a cui l'hanno affiancato per un progetto in università, poco importa come ne parli bene Liam. Oppure, dove Harry sbatte contro Louis in una metropolitana dove non doveva stare, gli fa cadere i fiori, lo fissa e crede di averlo perso per sempre. Se poi la persona con cui dovrà lavorare per otto mesi ha un mazzo di fiordalisi ammaccati nel suo nuovo ufficio e cita la sua serie preferita be', l'ha scoperto un po' più tardi.

Louis non può davvero lasciare che il mondo venga a sapere che ha una gigante, imbarazzante e a quanto pare irreversibile cotta per il suo acerrimo nemico, e l'unica strada possibile (l'unica che il suo carattere accetta) è continuare a trattare Harry come lo tratta sempre, e sperare che sia solo un brutto scherzo della sua testa. Questo non implica raggirarlo per farlo andare in vacanza con loro, anche se per dimenticarlo dovrebbe evitarlo come la peste. E nemmeno rimanere bloccato nella dannata baita ventotto per quasi dieci giorni. Oppure, dove Harry dice a tutti che tiene a Louis tranne che a Louis e Louis, povera anima, deve avere a che fare con la consapevolezza di essere con buona probabilità innamorato del ragazzo più detestabile di tutta Londra. Mentre è recluso dalla neve da solo con lui. Ovvio. (POV invertito di Stuck With You, disponibile sul mio profilo.)

Harry sente casa sua ovunque e da nessuna parte, dato che tutti sembrano voler sempre parlare di lui, rendendo l'essere famosi di troppo nella sua vita; d'altra parte Louis, che quello stesso concetto lo incarna nel quartiere di Notting Hill, all'angolo della sua non-famosissima libreria, non voleva davvero versargli il succo d'arancia addosso dopo avergli venduto una guida turistica sulla Turchia. Ma forse intendeva tutto il resto. Oppure, dove Harry è un attore e modello multimiliardario che acquista una guida solo per guardare per qualche minuto di più il libraio dietro la cassa, e Louis è il suddetto libraio con problemi economici e un improponibile gruppo di amici. Notting Hill e portoni blu hanno fatto il resto. (AU! Larry di Notting Hill, film del 1999.)

Londra è magica, mai silenziosa, mai sola. C'è una sorta di magia intrinseca nelle sue strade sempre illuminate, nei ragazzi che escono a tutte le ore, negli edifici che gettano ombre e coprono lo scintillìo del Tamigi in perenne subbuglio. Tanti negozi restano aperti 24 ore su 24, come gli occhi di Louis, come la sua mente, e fa un po' meno male respirare quando sai di non essere l'unico a fissare il mondo quando dovresti solo fissare i tuoi sogni. I sogni di Louis sono fuori dai cassetti, sparsi per terra tra i calzini, sempre sotto mano e mai nascosti. - Pubblicata nel 2022 Questa storia è un thriller psicologico che tratta di tematiche che possono risultare pesanti. Leggere con cautela.