Alice Marino è l'orgogliosa creatrice della Freccia di Cupido, un programma in grado di trovare l'anima gemella agli inguaribili romantici. Lei, però, non è alla ricerca della sua dolce metà. Quando una delle sue migliori amiche decide di inserire il suo nome nel programma, Alice si ritrova davanti ad una beffarda realtà: la sua anima gemella è infatti Mattia Russo, il sogno proibito di ogni studentessa del liceo scientifico Albert Einstein. In un viaggio comico e pungente tra i corridoi dell'istituto, Alice scoprirà che, a volte, l'amore può nascondersi proprio sotto al nostro naso. E che Cupido sa essere proprio un gran bastardo. Completa ✔️

Vincitrice Wattys2020 nella categoria "New Adult" «E se io provassi a baciarti?» «Ti arriverebbe un calcio proprio lì, dove non batte il sole.» Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. «Smettila di fare la cinica.» «E tu smettila di flirtare con me.» In quel momento, contro ogni aspettativa, lui mi sorrise. E fu un sorriso dolce, uno di quelli pericolosi. «Tanto ce la farò.» sussurrò. «A fare cosa?» Mi poggiò nuovamente la sciarpa attorno al collo, attirandomi leggermente verso di sé. «A farti innamorare di me, ovviamente.» ATTENZIONE: In questa storia sono presenti battute squallide, risposte ciniche, baristi sexy, musicisti dall'animo combattuto, pettorali scolpiti e fossette. Potrebbe causare fangirlamenti acuti, urla da shippatrice accanita e salivazione eccessiva. Si prega di leggere attentmente le istruzioni per l'uso.

|PROSSIMAMENTE| Verona, XXI secolo. Montecchi e Capuleti: due famiglie vogliono essere l'una la fine dell'altra dall'inizio dei tempi. Per loro non esiste il perdono e l'odio si è sempre tramandato di generazione in generazione senza alcun tipo di eccezione. Giulietta Capuleti, la reginetta indiscussa del suo liceo, conosce le regole e non ha intenzione di infrangerle per nessuna ragione. Quel bastardo di Romeo Montecchi ha però altre idee e in ballo ci sono troppe cose per poterlo permettere. "Oh, Romeo Romeo. Perché cazzo sei tu, Romeo?", grugnisco, reprimendo l'istinto di lanciargli qualcosa di pesante in fronte. Il ragazzo aggrotta le sopracciglia. "Eh?" "Ho avuto un deja-vù"

Ci sono dei momenti in cui mi annoio, in quei momenti mi metto a giocare con photoshop (lo so è strano). In genere faccio cose stranissime e ora ho deciso di pubblicarle. ATTENZIONE: se ci tenete alla vostra sanità mentale non leggete! (Sì, nel titolo ho scritto Photoshop male apposta)