Tate,vi ricordate di Tate?Quel ragazzo con gli occhi un po' tristi,con quei riccioli biondi che rispecchiano la confusione che ha in testa. E Violet? Vi ricordate di lei?Quella ragazza un po' strana,tenebrosa con gli occhi sempre tristi? Con quegli occhi che rispecchiano i suoi pensieri,come le sue braccia. Allora,li ricordate? Voi sapete cos'è successo dopo?aprite la storia,aprirete una vita.

She thought it was for one night only. Who would of taught that they were meant to be? But will other people get in the way of their love? ---- highest ranks: 3.26.20// #affair: #1 5.25.20// #justfriends: #6 5.25.20// #aesthetic: #36 7.1.20// #timmy: #1

!!!!!!!! IN REVISIONE !!!!!!!! «...replicai il gesto di quella notte, portando questa volta, le mie labbra umide e calde su quelle di Tim. E questa volta senza nessuna esitazione, senza paura e vergogna, ma solo e semplice desiderio di averlo...» I personaggi qui presenti si ispirano solo all'aspetto dei personaggi reali. Il resto è solo frutto della fantasia dell'autore. Riferimenti a persone, animali, luoghi e cose sono puramente casuali. TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI, OGNI MINIMA IMITAZIONE E PUBBLICAZIONE SARÀ SEVERAMENTE PUNITA. © SimoneKstew

Siamo nell'anno 2007, negli Stati Uniti. Oliver, ormai quasi cinquantenne, ritrova un vecchio ricordo e darà vita ad una serie di pensieri, seguiti da rimorsi e rimpianti. Rimuginerà sul passato, su ciò che fu e non potrà fare a meno di provare nostalgia e malinconia. Il racconto è basato sul libro originale "Chiamami Col Tuo Nome" di André Aciman, pubblicato nel 2007 e dal quale è stato tratto l'omonimo film.

Era una mattina strana quella mancavano solo tre giorni al mio trasferimento da Seattle a New York... sì un grande passo. Nei giorni precedenti avevo sentito la mia unica amica di New York e mi aveva detto che organizzerà una festa con tutta la scuola per darmi il benvenuto. La cosa che non avrei mai potuto immaginare era quella di incontrare Timothée Chalamet, ne avrei viste delle belle.

Amy si è appena trasferita, in un paesino lontano dalla città. Viene accolta calorosamente dai vicini, che conoscono bene sua madre. I vicini hanno un figlio, molto introverso e spesso arrogante. Ad Amy non piace per niente.

come quando tutto tace ma tu dentro di me fai un suono bellissimo. Sei il mio tormento interiore e mai avrei pensato di poter amare questo frastuono.

Timothèe, un ragazzo timido ma solare, lascia un bigliettino all'interno di un libro, sperando che la misteriosa ragazza della biblioteca decida di rispondergli.

Stiles entra nella palestra del campus sentendo la voce di Scott che quella mattina al telefono gli ha detto: «Mantieniti allenato anche se siamo lontani, mi raccomando!» [...] «Oh» sorride lei, «puoi comunque andare da uno dei nostri istruttori e fare la tua scheda di ingresso.» Stiles si dirige verso la porta con su scritto Staff. Una voce gli dice di entrare e «Ciao, sono qui per la scheda di ingresso.» Il ragazzo si presenta. Si chiama Thomas, lo fa accomodare assicurandogli che non ci metterà tanto. È in quel momento che nota un'altra persona di spalle, perché parla. «Tom, va pure, ci penso io.» «Grazie, devo davvero scappare. Ci vediamo in sala!» saluta. In quel momento l'altro ragazzo si gira. «Porca puttana! Derek!» Stiles quasi cade dalla sedia per lo shock. Non vede Derek da quattro anni e mezzo e ora se lo ritrova in palestra come... «Tu lavori qui? Sei un personal trainer? Seriamente?» «Ciao, Stiles. Sì, è il mio lavoro.»

Quando Stiles arriva in cucina si guarda intorno stupito. Tyler ha preparato toast alla marmellata per sé e per lui. "Cosa mi devi chiedere?" Il ragazzo sfodera il suo sorriso, allungandogli anche una tazza di caffè. Male. Malissimo. "Papà, tra poco è il mio compleanno e vorrei dirti cosa potresti regalarmi. Sai, per evitarti di pensarci un sacco." "E dimmi, cosa vorresti di così assurdo che richiede una colazione e la mancata presenza di gel nei tuoi capelli?" "Pensavo, dato che saranno sedici, e avrò anche la patente... che ne dici di una bella moto?" Stiles si alza di scatto, prendendo poi le chiavi dell'auto. "Si, avrai la patente, ma guiderai un'auto. Ora alzati, ti accompagno a scuola." Per Stiles la conversazione è finita lì, ma non per Tyler. "Ma pà, tu ci lavori con le moto, papà ci lav-" "Quello che faccio io non deve essere quello che farai tu e soprattutto non farai quello che fa tuo padre. Questa conversazione finisce qui, Tyler, non insistere perché perderai solo tempo" dice entrando in macchina. Tyler gli si siede di fianco, imbronciato e silenzioso. Meglio un figlio incazzato che uno morto.