"Non ci credo che hai fatto una cosa simile" dico, incrociando le braccia al petto e guardandolo per scoprire se mi sta mentendo oppure no. "Te l'avevo detto di non fidarti di me" inarca un sopracciglio e mi osserva divertito. Lo fa apposta. Sa che mi fa impazzire con quello sguardo. Senza pensarci nemmeno una volta, lo raggiungo oltrepassando quel tavolo che ci ha separati per troppo tempo ormai, mi fiondo sulle sue labbra spingendolo contro lo specchio e mettendo le mani nei suoi morbidi capelli. Ricambia da subito, staccandosi di poco per potermi mordere il labbro. Il nostro respiro si fa piú pesante, diventando affannato, ma non ci stacchiamo, anzi ne approfitto per mettere in gioco la lingua. Esploro quel palato tanto conosciuto quanto dolce, lasciando che il leggero sapore del fumo unito a quello del cioccolato mi invada i sensi. "Mi sei mancato" dico, col fiato corto. "Sono sempre stato qui" sussurra lasciandomi umidi baci sul collo facendomi impazzire.