Ti ascoltavo diffidente perché la vita mi ha dimostrato che "Non esserci" è sopratutto una scelta, esserci una convenienza. Io mi siedo ancora lì, lo faccio da quando ero bambino, alla fermata davanti casa dove passavamo le sere a fumare e a guardare dentro casa degli altri. Mi siedo ancora lì, con lo sguardo rivolto in fondo alla strada, solo che adesso non aspetto più nessuno.

"Chi sta male non lo dice" disponibile in tutte le librerie italiane. Ascolta l'audiolibro qui : https://youtu.be/Ob7nRAtY2_c

"Che ci fai ancora qui? Devi smetterla di seguirmi!" urlai voltandomi insieme ai miei lividi. "Sono venuto a prenderti piccola." Parlò con un ghigno fastidioso. "Vattene non ho bisogno di te" raccolsi il sangue che colava dalla bocca e asciugai una lacrima. Mentre le gambe mi tremavano per la paura lui si avvicinò. "Guardami." Ordinò oramai davanti a me con la sua altezza dominante. Alzai lo sguardo incontrando i suoi grandi occhi color cioccolato contornati da lunghe ciglia nere. "Non possiamo...lo sai." Un singhiozzo lasciò le mie labbra. "Non posso starti lontano. Sei una droga." Soffiò sulle mie labbra. "Sei mia. Ti amo. Non ti lascerò così." Furono le uniche parole prima che mi baciasse portandomi via con lui. Salva. Lontano dalla paura.