Gin è il cuoco di un piccolo cafè a Tokyo. Odia qualunque cosa, persino i piatti del menù del giorno che è costretto a preparare. Un giorno al cafè arriva Camel, un nuovo cliente straniero, che metterà a dura prova i nervi di Gin.

“Hey Ren…Il giorno in cui mi hai detto che saresti andato a disintossicarti è stato come se mi avessero gettato addosso una scarica di pugnali. Tuttavia, non sentivo dolore. L’idea di averti spinto a rovinarti la vita mi impediva di sentire qualunque cosa. E mentre guardavo le tue mani tremare, è in quel momento che ho realizzato di averti privato dell’unica cosa che la vita ti aveva concesso: la tua musica. Sono così egiosta…”

Davanti alla specchiera del bagno, non sono in grado di guardare la mia immagine riflessa. Non so se sia per il disgusto che sto provando per me stesso, o perché la mia mente è troppo concentrata su quella striscia di polvere bianca che ho steso sul ripiano del lavandino. Basterebbe un soffio per disperderla. Basterebbe buttarla per eliminare le prove. Ma ci sono cose che non possono essere cancellate, non è così? Mi sento come un killer che uccide silenziosamente la sua vittima. Il colmo di questa storia, è che la vittima sono io.

Otto strofe di una filastrocca per interpretare i pensieri di otto personaggi differenti. Anche le persone più diverse fra loro possono essere accomunate da un unico elemento: il dolore. 1- Takumi 2- Miyu 3- Hachi 4- Reira 5- Yasu 6- Shin 7- Nana 8- Ren

Stendo una striscia sul tavolino del soggiorno, per poi aspirarla velocemente. Sono come un malato che non può fare a meno di prendere le sue medicine. Mento a tutti dicendo che posso smettere quando voglio, ma in realtà ne sono diventato schiavo. Nana, i Trapnest, la droga. Ovunque mi giri c’è qualcosa che mi opprime. Mi stendo sul pavimento, aspettando che l’eroina faccia effetto. Forse cancellerà per un attimo il dolore, come un’illusione apparente.

C'è qualcuno disposto a farsi carico dei nostri fardelli? Abbiamo tutti bisogno di aiuto, ma chi verrà a salvarci? I pensieri di nove personaggi sulle strofe di una canzone che parla proprio di questo.

Ci aveva pensato tante volte alla fuga, ma non era mai riuscita a farlo davvero. La malavita è un circolo dove una volta entrati è difficile uscirne, soprattutto da vivi. Inoltre, se anche fosse riuscita a fuggire, dove sarebbe andata? Qual era il suo posto? Cosa voleva e in cosa credeva? Domande le cui risposte erano troppo difficili da trovare. Non aveva mai creduto né negli angeli né in Dio, perché l'unico Dio che aveva conosciuto parlava una lingua fatta di intrighi, cospirazioni, obblighi e morte. Song fic su Vermouth ispirata dalla canzone "Malavita" dei Coma Cose

La famosa cugina delle celebrità di Kudo Shinichi, Fujimine Shiori, visita il Giappone per una vacanza a lungo termine dove vive con un uomo che si rivelerà essere l'ex della sua defunta amica e l'altro è il suo primo amore che è un membro dell'organizzazione che l'ha uccisa detto amico.

"Uno squillo. Due squilli. Tre squilli... -Salve! Questa è la segreteria telefonica di Shinichi Kudo. Ora non posso risp... Ran spense la chiamata, lasciò il cellulare sul pavimento e appoggiò la fronte sulle ginocchia strette al petto. Una lacrima calda cadde sulla sua maglietta, lasciando una piccola macchia rotonda sulla stoffa gialla." Dopo cinque anni di relazione, Shinichi scompare nel nulla come dopo la sera al Tropical Land e senza dare una spiegazione concreta a Ran. Quando ritorna in Giappone, quattro anni dopo, il detective scopre che Ran ha avuto una figlia, ma non sa che quella bambina è anche sua...