Il tempo non sempre aggiusta tutto, a volte tocca a noi aggiustare le cose, e questo Manuel lo ha capito dopo la fine del liceo, quando Simone se n'è andato lasciando indietro lui e qualunque fosse il rapporto che li legava. Manuel non ha smesso di capirlo neppure a tredici anni da quell'addio, quando Simone ritorna a Roma, col suo bagaglio pieno di ricordi ed esperienze. E, soprattutto, non da solo. Manuel non ha smesso di capirlo neppure quando Simone, invece, ha smesso di farlo.

«A sedici anni ti ho aspettato, in sedici anni ti ho amato e perso, dopo sedici anni e per sedici giorni ti ho ritrovato.» Sotto il cielo stellato Manuel si appropria del modo di dimostrare un ti amo di Simone e pronuncia un ultimo "vengo con te". Da quel momento passano sedici anni, tempo necessario per amarsi e perdersi. Si ritroveranno solo dopo sedici anni per sedici giorni in cui la vita li costringe a camminare di nuovo insieme. Per un giorno che cresce, un anno decresce e il loro destino torna in equilibrio. *Sequel e richiami a scene di "Quello sguardo"* //In copertina il meraviglioso edit di @melindamiyy (twitter)

«Lui che offrì la faccia al vento, la gola al vino e mai un pensiero non al denaro, non all'amore né al cielo.» Terza e ultima parte de "La classe operaia va in paradiso (Nunù the tool)".

una semplice raccolta di one shots sui nostri simone e manuel per alimentare, in primis, me stessa e, soprattutto, voi in vista della s2.

[ Simuel!AU | mini-long | 4 capitoli + 1 missing moment ] È una di quelle giornate particolari. Simone non sa bene come riesce a capirlo; lo percepisce e basta. È come una di quelle sensazioni che hai appena ti svegli la mattina. Né più né meno. ... «Questo è offerto da un ragazzo che è seduto ad un tavolo appartato, tutto solo» Monica si lascia scappare un sorriso e Simone lo percepisce dal leggero sbuffo associato a quelle parole. «Mò... puoi riportarglielo» Non risulta essere una domanda, è proprio una affermazione. Lo dice con tono sicuro per poi spingere la tazza nuovamente verso di lei.