ceciaodair's Reading List
2 stories
Diamante Nero [I libro, IGsaga]  by f_vanessa_arcadipane
f_vanessa_arcadipane
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    Parts 2
Lilith è una studentessa come tante altre. Abbandonata ancora in fasce davanti ai cancelli del collegio Rovoscuro, ha trascorso tutta la vita tra le antiche mura dell'istituto. Le sue origini sembrano avvolte da una coltre di buio impossibile da rischiarare, almeno fino a che non fa il suo arrivo tra i banchi di scuola Lucio, un nuovo e misterioso allievo. Lucio è affascinante, sicuro di sé e al suo sguardo gelido è impossibile resistere. Eppure in lui c'è qualcosa di pericoloso e indecifrabile, che attrae e insieme respinge Lilith. Chi è davvero il nuovo studente? Quale segreto nasconde? E soprattutto, che cosa sa di Lilith? Mentre i giorni passano, la ragazza si prepara inesorabilmente a scoprirlo, in un crescendo di rivelazioni sempre più spaventose. Fino alla notte del suo diciottesimo compleanno, quando Lucio le svela finalmente la sua vera natura e getta luce sul terribile destino che la attende. Per Lilith, ingenua e sognatrice, si spalancano le porte di un nuovo mondo sconosciuto, pieno di insidie e di minacce, in cui il Bene e il Male si preparano a scontrarsi in una battaglia senza esclusione di colpi. La più antica e difficile delle scelte la attende: schierarsi dalla parte della luce o lasciarsi rapire dal buio? Il primo volume della "Inferorum Gemmae Saga" è un viaggio nell'oscurità alla ricerca dell'unica fiamma capace di rischiarare anche il buio più cupo, quella dell'amore. «Mai innamorarsi di un re delle Tenebre».
Footprints in the sand [la storia di Finnick Odair] by KaryEfp
KaryEfp
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    Parts 6
[Finnick Odair|Insieme di Missing Moments | Accenni alla long "Il Figlio di Peter Pan"] “Questa baia è fatata” rivelò poi la donna con un sorrisetto enigmatico. “Gli abitanti del Distretto 4 la chiamano ‘la Baia delle Impronte Dimenticate’. Si dice che le persone che abbiamo amato – quelle che abbiamo perso, o quelle che ci mancano – camminino su questa spiaggia tutte le sere, per vegliare sui loro cari. E, la mattina, si possono vedere le loro impronte.” ************ “Un giorno mi porti con te?” domandò Finnick, appoggiando le mani sulle guance del padre. “Quando sarai più grande, capitano” promise Gannet, facendogli di nuovo l’occhiolino. “Grande tipo così?” chiese Finnick, sollevando la mano sopra il cappello. Il padre sorrise sotto i baffi e gli afferrò le dita, alzandole poi di una trentina di centimetri. “Più così, direi.”