Bianca Sterling non poteva sapere che mettere in vendita online la sua teiera avrebbe scatenato l'apocalisse. Letteralmente, l'apocalisse.

Ci sono fiori che crescono anche sotto la neve, nelle crepe delle rovine, nelle grotte e nei deserti, e dove nessun uomo li vedrà mai. Questa è una storia di un'amicizia sbocciata tra le spaccature dell'asfalto e degli errori. Che, poi, forse, è qualcosa di più di un'amicizia. Adolescenze nebbiose, temporalesche, ruvide fino ad essere screpolate, quelle di Luca e Pulce, nati e cresciuti nel Blocco Chernobyl, il più orrendo dei quartieri di periferia. Un romanzo di formazione fatto di occasioni prese al volo e di occasioni perse. Una storia sentimentale, ma non banale, che è anche una storia di declino e di rinascita. Un diario di periferia, un diario di amore. Un diario di forza, usata per schivare, a volte all'ultimo momento, chi vuole soffocare la fiamma della giovinezza. ▔▔▔▔ "𝙉𝙤𝙞, 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙤 𝙯𝙤𝙤 𝙙𝙞 𝘽𝙚𝙧𝙡𝙞𝙣𝙤, 𝐞' 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨" ~ 𝑇ℎ𝑒 𝑁𝑒𝑤 𝑌𝑜𝑟𝑘 𝑇𝑖𝑚𝑒𝑠 "𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐏𝐮𝐭𝐢𝐧 𝐡𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐨𝐥𝐨" ~ 𝑇ℎ𝑒 𝐺𝑢𝑎𝑟𝑑𝑖𝑎𝑛 ▔▔▔▔ ©BlondeAttitude_ ©gataz13 All rights reserved • 2022

Vez è un adolescente problematico. Il suo migliore amico, un senzatetto di nome Freddy, è scomparso da un mese e lui non riesce a darsi pace. Cosa porta il senso di colpa nel cuore delle persone? Storia breve. Conclusa.

17 era il nostro numero preferito nonna. 17 capitoli sono troppo pochi per racchiudere cosa è stato. Vola libera e leggera. Le mie parole arriveranno, libere, ovunque tu sia. Protetta dal diritto di Copyright, qualsiasi appropriazione/riproduzione è punibile per legge. (2015 - 2024)

Attenzione opera NON adatta a un pubblico sensibile. Borderline è su Amazon. Nicola non riesce a smettere di pensare alla ex, Melissa infatti prende uno spazio prepotente nella sua testa. Nel lungo tunnel della mancanza ripensa al corso degli eventi. Un incontro insolito in discoteca, un corpo bianco e magro. Una sessualità esplosiva ed una vorace impulsività. Melissa non è come tutte le altre. È questa certezza che fa di un pensiero un'ossessione, una corsa verso quell'amore fuori dal comune. E allora vaga insistente alla ricerca di lei, attraversa il vivere della periferia romana. Entra senza timore nelle case popolari, cerca senza indugio nella realtà miserabile dei quartieri degradati. E trova la realtà a cui non sa dare un nome, si trova inconsapevolmente faccia a faccia con quello che è il disturbo Borderline della personalità. A fare da sfondo c'è una Roma divisa, la voce inascoltata degli emarginati e la diseguaglianza sociale. Questo romanzo è un viaggio verso l'incertezza di chi sta per diventare adulto, di chi uscendo da una realtà di miseria poco si conforma agli standard della società. Leggendo Borderline si decide di salire su un treno che deraglia, le righe portano all'incoerente viaggio di un'anima che cerca il suo posto. E' il viaggio duro di chi nella solitudine del proprio mondo, spesso ovattato e conformista, si sente perso senza la persona che gli dà la sensazione di completezza. Questo romanzo è un viaggio verso una Roma dispari, descrizioni tutt'altro che architettoniche lasciano spazio alla voce delle persone nude. Nuda è la gente nella sua verità, nel cemento armato delle periferie, in una sigaretta che si consuma e nel sesso violento che non deve far altro che riempire il vuoto. Nuda è Melissa nel suo quaderno, nudo e spento è Nicola senza di lei.

𝗠𝗢𝗡𝗗𝗔𝗗𝗢𝗥𝗜 (6 maggio 2025) 🏆 Wattys 2023 (SHORTLIST) 🏆 | Rachele è scomparsa. Fiore nasconde qualcosa. E Max non può accettare nessuna delle due realtà. Poggio Mirto è uno sputo polveroso sulla cartina, un limbo terrestre dove il pettegolezzo è un brusio soffocante e tutto ciò che è "diverso" viene condannato all'emarginazione. Da quando Rachele è sparita nel nulla, Max ha perso l'ultimo anno di superiori, è diventato ancora più aggressivo e crede che niente abbia senso. Le sue giornate sono fatte di momenti grigi alternati a scoppi d'ira che sfoga con il suo gruppo di amici. Eppure, una parte di lui non si rassegna: Rachele non può essersene semplicemente andata. Qualcosa, però, cambia nel giorno in cui la villetta di fianco alla sua non ospita solo dei nuovi vicini, ma anche il suo nuovo compagno di banco. Fiore ha qualcosa che sconvolge tutti gli equilibri di Poggio Mirto. È piccolo, sa difendersi e quando parla sembra una ragazza. Ma questo, agli amici di Max, sembra un buon motivo per iniziare a tormentarlo.

Katy e Laura: due mondi affini, due caratteri diversi, un unico grande amore. Per Katy, in coma da tre anni, le luci del mondo si sono spente in seguito a un incidente d'auto. Quando Laura viene ricoverata nello stesso ospedale in terapia intensiva , inspiegabilmente, come se la sua presenza fosse un richiamo alla vita, Katy torna presente a se stessa e ricorda a una sconosciuta, Elisa Molinari, il suo passato. Il primo incontro, il primo bacio, la maternità, l'amore per una figlia, le difficoltà di una coppia nel far riconoscere i propri diritti, la derisione, l'incomprensione per qualcosa che sfugge alla "normalità" e quel tragico errore che ha segnato le loro vite. Ti parlerò di noi è un viaggio attraverso le parole non dette, gli sguardi nascosti, i rimorsi e il rammarico per quel terribile segreto che la vita, sfumata senza preavviso, non gli ha permesso di confessare.

C'è un momento, particolare, durante la notte, in cui tutte le mancanze e i dolori che una persona può sopportare lungo una vita intera si cristallizzano e si fermano in gola. Ed è quello il momento esatto in cui Lia ed Elia si incontrano, si innamorano e si inseguono. Hanno lasciato che finisse tutto, e non avrebbero dovuto. Hanno lasciato che niente fosse. Il filo nascosto del mio tempo sei stato tu, dice Lia ad Elia. Questo filo sarà in grado di resistere al tempo ? Protetta dal diritto di Copyright, qualsiasi appropriazione/riproduzione è punibile per legge. (2018 - 2019)

Una lacrima sʼintromette ad annebbiarmi la vista. Non faccio in tempo ad asciugarla che irrimediabilmente cade sull'ultimo fiore di questo vivaio rinsecchito. È pura magia. Immediatamente la carta la riconosce, lʼinchiostro lʼassorbe e gli ingranaggi delle parole ritrovano le sorgenti di innesco per potersi rimettere in azione. Una pioggia di lapilli incandescenti si avventa sul mio petto nudo, assiderato, livido, schegge di calore benedetto a cui concedo la beneamata operazione di intagliare, detergere e bonificare lʼeredità rimasta atrofizzata lungo la mia epidermide. Bruciare non è mai stato così piacevolmente trasformativo. Sento i ghiacciai del tempo liquefarsi, le lancette dellʼorologio galoppare a ritroso lungo i costrutti disfunzionali della memoria. A epurazione completa, adgnosco veteris vestigia flammae. Sono pronta a specchiarmi nel tempo. Pronta ad esaudire la rituale celebrazione del ricordo.

Ana Leone convive da anni con qualcosa che non la lascia in pace. La chiama "la piovra", perché è così che se la immagina: nera, vorticosa, dai lunghi tentacoli che le afferrano viscere e coscienza, fino a non lasciarle più nessun pensiero positivo, nessuna stilla di vita, in quella Roma crudele e tragica in cui si limita ad esistere da ventitré anni. Tuttavia, dopo tre anni di travagliato percorso, ha saputo addomesticare quell'animale silente come meglio poteva. Grazie alla sua terapista, ha placato i sintomi più neri della depressione, salvandosi la vita. Grazie ai suoi amici, ha riscoperto nuove passioni e nuovi modi per andare avanti, per imparare ad essere una piccola parte del tutto. C'è però un'altra cosa, a prenderle la testa e a sussurrarle dolci richiami al passato. Un'amicizia, un amore distorto e travagliato, una passione che non si è mai sopita del tutto. Una relazione fatta di scottature, di pelle martoriata e sbronze a Testaccio, di baci nei bagni della scuola e scenate di gelosia. Ginevra: sottile e spezzata come una linea geometrica, un manipolo di nervosismo e acidità, cammina per Roma con la sicurezza disarmante di chi ha tutto e allo stesso tempo ha perso tutto: i soldi e il benessere da una parte, la famiglia e la pace mentale dall'altra. Le due si amano e si odiano, si inseguono e si respingono. Si fanno del male, e poi si salvano. Ma c'è anche qualcos'altro. Un terzo, pericoloso elemento, che si inserisce tra le due ragazze.Sì, c'è qualcosa, dentro lo spettro di un amore che sembra non bastarsi mai. Qualcosa che, muta, priva Ana di una parte d'umanità. Non ha una voce, non ha un aspetto comprensibile all'uomo, non ha nemmeno un nome. Ma se ne avesse uno, potrebbe fare rima con un suono: quello sordo e vuoto del nulla più terrorizzante. Avrebbe il suono del numero zero, sì. Se avesse un nome. TW: questa storia tratta di tematiche forti (violenza psicologica e fisica, cannibalismo, gore).