Elly inizia il nuovo anno a scuola con un'incredibile sorpresa da gestire: cinque nuovi studenti, cinque"bambini" occuperanno la sua casa. Cosa succederebbe se i cinque ragazzi non fossero semplici sconosciuti? Se avessero fan in tutto il mondo, comprese le sue amiche più fidate? Riuscirà Elly a rimanere calma di fronte a tutti i nuovi sentimenti che le si pongono davanti ed a non scombinare la vita perfetta che la nonna a creato per lei? Riuscirà a volare alta nel cielo? PREQUEL: Imparando a volare SEQUEL: Lasciandomi cadere

"Cosa volete da me? Voi chi siete? Dove mi trovo??" chiedo indietreggiando di qualche passo, fino a scontrarmi contro il muro "Non l'hai ancora capito?" interviene il ragazzo bruno "Stupida umana..." dice in un sussurro passandosi la lingua sui denti, stranamente appuntiti... Cazzo. ||HAREM REVERSE||

Attratti come due poli opposti, strafatti nei brutti posti. -questa storia è il disagio, non leggetela- [presto o tardi sarà riscritta]

Lei odia lui. Lui odia lei. Nemici dalla nascita. Ma se le cose cambiassero? #5 in Teen Fiction

Lancio i vestiti sull'unica sedia e rimango in intimo, poi mi lascio cadere pesantemente sul letto. Ho sonno! Sento qualcosa di duro sotto la mia schiena, così sposto le coperte e rimango a bocca aperta. Là, sul mio letto, c'è un grande figo! Lo scruto bene, approfittando del fatto che sta dormendo. Capelli corvini, un piercing sul sopracciglio destro, un naso perfetto, una bocca nata per essere baciata e...lascio scorrere lo sguardo sul suo petto nudo. Tenetemi, che adesso svengo! Muscoli perfettamente scolpiti e un tatuaggio sulla spalla. L'esatta definizione di dio della bellezza! Ma, un attimo, cosa ci fa nel mio letto?!?

"Se fossi in te me ne andrei ora che puoi, perché dopo non avrai scelta."

< Svegliati Keira, forza devi andare a scuola > < Ancora cinque minuti ma' > < Cinque minuti niente, muoviti sei già in ritardo > disse dandomi piccole schiaffi per svegliarmi. Ma ormai ci ero abituata a quelle mattinate sempre uguali. Mi alzai dal letto con tutti i capelli sul viso e andai in cucina per fare colazione. Trovai Jenny e Michel sdraiati sul divano imbambolati davanti al televisore e mio padre impegnato ad aggiustare la serranda. Mi sedetti sul tavolo per fare colazione, ma quel giorno non avevo tanta fame, quindi presi due biscotti e andai a prepararmi. < Mamma sto andando > dissi sull'uscio della porta. Erano le otto meno un quarto e la mia scuola era a mezz'ora da casa. Quindi incominciai a correre. Sentivo tutti i capelli che si scompigliavano, ma non mi interessavano molto. Avevo tutti i capelli in faccia non vedevo quasi più nulla quando andai a sbattere contro qualcosa. Anzi, qualcuno. < Ma non guardi dove vai? > mi disse. < Scusami, mi dispiace >.

"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"

Mi volto e incontro degli occhi dal colore del ghiaccio. Capelli biondi gli ricadono disordinatamente intorno al viso e ha un fisico da urlo. La leggera t-shirt che indossa lascia intravedere gli addominali e dei muscoli ben scolpiti. Quasi sbavo alla loro vista. *** "Vogliamo scommettere?" lo sfido. "Certamente. Se vinco io, dovrai venire a letto con me, mentre, se perdo... non andrò a letto con nessuna per un mese intero!" "Sei mesi e non dovrai avvicinarti a nessuna donna o ragazza, tranne me ovviamente" dico, con un sorriso diabolico stampato in viso. "Perfetto, d'altronde i miracoli non sono possibili."

"E ci siamo mischiati la pelle, le anime, le ossa."