Fra le atrocità commesse dall'animo umano, spesso si dimentica la più crudele rivolta al genere femminile: la caccia alle streghe. Perdurata per secoli, raggiunge il suo apice nella metà del Seicento. Donne morte, donne malate incomprese, donne "volubili" e donne incantatrici: non esiste cura per loro, solo la forca. 1654. Ophelia è una giovane abitante della ormai tiepida e spenta comunità di Salem. Qui mancano i soldi, manca la condivisione, ma certo non si scarseggia di paura. Ophelia non è sposata, e i suoi lunghi capelli rossi sono una macchia difficile da nascondere, soprattutto agli occhi del fratello Adam. Lui, che della bramata sorella vive e respira, preferirebbe uccidere che lasciarla andare. Una sventura, però, destinata ad accadere quando il lord Uriah Donovan irrompe nelle loro vite. Lui, signore della città, con le mani sporche del sangue di centinaia donne innocenti in tutta la contea. Lui, il lord cacciatore di streghe, ora davanti alla loro porta con la vecchia promessa di avere in sposa la giovane. E cos'è il matrimonio per una donna libera, se non l'ennesima delle prigioni?

REGULUS BLACK X OC Sacre Ventotto: Ventotto Casate di Purosangue. Alhena Rosier era stata cresciuta con una sola certezza: avrebbe sposato Sirius Black. Era cresciuta nella casa della nobile e antichissima famiglia Black, credendo di divenire le stessa una di loro in futuro. Ma si era sbagliata perché Sirius era stato diseredato e suo fratello Regulus era diventato l'erede. Regulus che da sempre era stato il suo migliore amico e promesso, come lei, ad un'altra Casata. Nessuno dei due sembrava contento di quella nuova posizione nella quale erano stati catapultati ma, in qualche modo, erano certi che sarebbero riusciti a trovare una via di fuga. - "-io non ti biasimo, Sirius- aveva infine detto la ragazza, facendogli alzare il capo verso di lei, guardandola sbigottito mentre lei dirigeva la sua attenzione a ciò che avveniva al di fuori della finestra -anche io sarei fuggita dalla mia famiglia se ne avessi avuto il coraggio. E ti ammiro e forse ti invidio perché sono troppo codarda per farlo e troppo avida per rinunciare alla ricchezza per avere dell'indipendenza- "