[𝐍𝐒𝐅𝐖] - [SPOILER FINO ALL'EPISODIO 89] __________ Ma io cos'altro potevo fare, di fronte a quel ragazzo che si sgretolava di fronte ai miei occhi, se non starlo a guardare in silenzio? Tutto ciò che potevo fare era amarlo, donandogli tutto ciò che avevo, e sperare che la corazza attorno al suo cuore un giorno si distruggesse. E così feci, per sette lunghi anni. __________ Piccola ff originariamente concepita come one shot +18 su Reiner, ma venuta troppo lunga e quindi divisa in cinque parti.

{Raccolta di Missing Moments&What If sui Guerrieri, scritta in occasione della challenge Hurt/Comfort Time indetta sul forum "La Torre di Carta".} - Capitolo "Inizio": "Senza fiatare si recò da Annie e Bertholdt. Il bambino gli sorrideva in modo così dolce, che a Reiner parve di sentire la bocca zuccherata ad un certo punto." - Capitolo "Mostro": "Se soffrisse tanto quanto hanno sofferto le sue vittime, cambierebbe qualcosa?" - Capitolo "Grazie": "Una volta il semplice schianto di un piatto sul pavimento l'ha ridotto ad un'ombra tremante, poiché l'ha confuso col fragore dei massi del Wall Maria che si schiantavano sulle case." - Capitolo "Tregua": "Odia il tonfo sordo prodotto dall'impatto dei pugni contro il muro." - Capitolo "Autodistruzione": "Percepisce una brezza gelida sul collo, quando si accorge che il tintinnio delle pillole è identico a quello dei bossoli che piovono sul pavimento." - Capitolo "Fine": "Rispetto a chi si è lasciato dietro, non c'è nessuno a fargli compagnia in quel luogo dimenticato da Dio."

Quand'era un cadetto, si percepiva sull'orlo del baratro se qualcuno gli ricordava le sue debolezze. Ha perso il conto di quante volte abbia pianto per quel motivo. La sensazione di sentirsi finito - come se la vita potesse finire davvero a dieci anni, solo perché uno dei tanti sogni che si ha non viene realizzato - è vivida dentro di lui. Allora, la sua cara amica si era annidata fra l'aorta e i ventricoli, nascosta dove nessuno l'avrebbe mai potuta scorgere. Oggi, invece, si è diramata lungo tutto l'apparato circolatorio: difatti non c'è parte del suo corpo che non tema di soffocare dall'angoscia.

«Dov'è Bertolt?» Nessuno risponde. Pieck aumenta l'intensità della presa e volge l'attenzione su Zeke, che butta la cicca per fumare una terza sigaretta. I due si guardano tra loro, però non si azzardano a sostenere lo sguardo di Reiner. Non ha bisogno che l'uomo pronunci le fatidiche parole, affinché capisca. Quel silenzio tagliente gli fa sembrare tutto così chiaro, è il tassello mancante del puzzle che fino a poco prima era incompleto: Bertolt non è al suo fianco perché è morto.