Harry/Louis, accenni Liam/Zayn. Werewolf!AU Werewolf!Louis Conteggio: 87.7 k, in due parti. Louis è un lupo mannaro. Harry dovrebbe uccidere le creature sovrannaturali. In teoria, dovrebbero odiarsi. In pratica, vivono insieme. Dalla storia: "Il tuo compito è proteggere questo paese, non l'umanità intera!" lo sgridò. "Stavi per farti uccidere, maledizione. Era un lupo mannaro da chissà quanti anni, era forte! Potevo soccombere io stesso!" "Avevo tutto sotto controllo" si lamentò Harry. "Qualche metro più in là avevo allestito una trappola per lupi. Non sono così stupido da affrontarlo senza prepararmi." "Tutto sotto controllo?" sbuffò amaramente. "Se non mi fossi accorto della tua assenza, ti avrebbe ucciso con poche semplici mosse. E, tra l'altro, stavo per farmi male anch'io, se non l'hai notato. Un giorno, giuro, ti mollo qui e ti lascio da solo!" Harry roteò gli occhi al cielo nel sentire la frase che Louis gli ripeteva circa ogni settimana (facciamo anche ogni giorno). "Sei libero di farlo quando vuoi, lo sai" gli rispose pacato. "E' questione d'onore, sono costretto a renderti il favore. Non puoi capire, tu, semplice essere umano. È roba da lupi"

Harry ha una ridicola e silenziosa cotta per Louis, il suo collega bello, simpatico, divertente, spigliato, gentile, che lo guarda come se avesse appeso le stelle in cielo, quello troppo esuberante per poter mettere gli occhi su di lui, e che è così annoiato dal loro lavoro dal trascinarlo in qualcosa che diventa nel giro di un paio d'ore più grande di lui. Oppure, dove Louis si è decisamente scocciato di guardare Harry da sopra il bordo del suo Mac, e assecondando la sua timidezza organizza un intero weekend di San Valentino pur di mettere fine all'enorme scritta 'irrisolto' che aleggia tra di loro.

Louis odia il Natale, però adora il suo ufficio. Insomma, più o meno. Essere un assistente sociale durante le feste è la cosa migliore e peggiore che ti possa capitare. Quindi, cerca di sopportare le decisamente esagerate decorazioni che popolano il suo luogo di lavoro, se non fosse per quella stupida iniziativa del Secret Santa. Soprattutto quando gli tocca fare il regalo proprio ad Harry. Oppure, dove Louis è scontroso e odia Natale ed Harry gli sta stranamente antipatico, ma insomma, se non rispetterà questa nuova tradizione è probabile che Niall lo ucciderà.

In linea teorica, l'Eden non esiste. Anche se tutti sono convinti che ci sia davvero, questo braccio del governo britannico che agisce quando la legalità non può essere rispettata, per la massa, se mai fosse un'organizzazione reale, lo é nel momento in cui é totalmente dissociata dalla polizia inglese. Ha confini confusi e slavati, non si sa nulla su chi ci lavora, dov'è, cosa fa, di chi é davvero alleata. È un miraggio che vive dentro Londra. In linea pratica, sia Harry che Louis ne sono due agenti, e Harry, da sette mesi, non riesce nemmeno a guardarlo in faccia. O a parlargli senza far trasparire un odio che non esiste, ma alla fine é la stessa cosa, dato che Louis sanguina sempre e comunque, alle sue parole. Ma cosa é successo? E cos'erano loro, prima? L'unica cosa che poteva far parlare Louis era una missione, e l'unica che poteva far parlare Harry, Louis. Oppure, dove Louis ama Harry ma prova a convincerlo del contrario per la paura di un segreto in grado di uccidere entrambi, preferendo farsi odiare che vederlo morto, ed Harry sa, che Louis lo ama, lo sa perfettamente, ma ogni volta che si sente dire il contrario perde un po' di più la forza di ricordarselo.

Harry e Louis sono professori universitari di teatro greco e teatro elisabettiano e i loro alunni, che seguono da ormai tre anni i loro corsi per laurearsi in Recitazione, sono convinti che finiranno insieme. Forse è il loro flirtare spietato, forse come si guardano, fatto sta che qualcosa li blocca. Tutto inizia da una recita. Oppure, dove Louis ed Harry devono conciliare due generi con due millenni di distanza l'uno dall'altro, per un progetto innovativo che porta Louis, armato di teatro inglese, a recitare un monologo per Harry, per scherzo. Solo che poi lo scherzo non c'è più.

Harry è così dolce ed espansivo, da ubriaco, che è facilissimo pensare che stia flirtando con te, anche se sei una ragazza e lui ha una bandiera dell'ultimo pride attaccata sul letto. Per questo, dopo una sbronza colossale, si ritrova con questo bigliettino nella tasca della giacca, scritto di fretta e sbilenco, e con l'imperativo da parte di tutti i suoi amici, vecchi e nuovi, di spiegare alla povera malcapitata che c'è stato un enorme malinteso, e che Harry non potrà mai essere interessato. Solo che quel numero non è di una ragazza. E Harry ha un disperato bisogno di consigli. Oppure, dove una ragazza ubriaca scrive l'ultima cifra del suo numero di telefono sbagliata, indirizzando Harry da Louis, che in realtà conosce ma perché amico di amici di amici, ed è la persona più dolce e interessante e forse-etero che abbia mai visto. Louis sa che Harry è il misterioso numero, ma è una consapevolezza unilaterale. Zayn sta ancora ridendo a riguardo.

Ci sono cose in cui Louis, per partito preso, non crede. Il destino, i fantasmi, il karma, la fortuna, Dio. I tarocchi. Per questo motivo, quando il suo amico eterno festaiolo Liam gli propone una serata proprio con quel tema, in un locale, lui all'inizio rifiuta, perché è una delle cose che meno vorrebbe fare al mondo, stare rinchiuso in una stanza circondato da una banda di credenti in un mucchietto di carte disegnate. Ma alla fine, solo perché è Liam, si fa convincere a trascinarlo lì. Non può sapere (chi lo sa mai, con il destino?) che proprio lì, con la sottile complicità di un barista (e non solo), incontrerà uno dei ragazzi più affascinanti di sempre, che, però, sa che la sua carta ce l'abbia qualcuno di specificatamente scelto. Insomma, Harry non crede, nei tarocchi, ma in una serata dove devi parlare solo con l'altra persona che ha il tuo stesso simbolo, aveva bisogno di una mano da Niall (l'organizzatore, ovviamente) per scaricare qualcuno come si deve, senza poter essere evitato, e quindi fingere di esserne un fedele seguace. Ma aveva sottovalutato tutto. E tutti. Oppure, dove Louis non crede nei tarocchi e spera che Harry faccia lo stesso perché assolutamente stregato da lui, e dove Harry non ci crede davvero, ma quella sera li usa per scaricare chi non vuole essere scaricato. Complici un Arcano Maggiore, Niall, che forse non ha capito il piano (o non ha voluto), e Zayn, che invece l'ha capito benissimo. Il suo, però.

Nonostante il nome tremendamente equivoco, a Devil's Hollow non succede mai niente. Certo, la cittadina pullula di leggende inquietanti, e tutti sono terrorizzati dalla casa stregata, Velvet Manor, ma la sua è solo una vecchia storia per tenere lontani i bambini dalla struttura pericolante, supportata da tragiche coincidenze. Nonostante questo, è costantemente in vendita, ma mai acquistata da qualcuno, almeno finché non arriva Harry, assolutamente scettico del fatto che Velvet Manor sia davvero stregata. E anche assolutamente convinto di poterlo provare a Louis. Oppure, dove Louis abita nel paesino più tranquillo e anonimo del mondo, ed Harry si cura di smentire l'unica nota interessante in quella vallata. Perché Louis forse crede ai fantasmi, ma quelle sono solo stupide storie, giusto?

Louis ed Harry si conoscono ad un party esclusivo dell'industria musicale, ma dopo un brillante primo appuntamento basta una serie di eventi imprevedibili a separarli, e a ferire Harry senza che Louis possa spiegarsi. Solo, nessuno dei due si era ricordato dell'O24U, l'evento di beneficenza dell'O2 Arena dove gli artisti presentano gli artisti, in maniera casuale. E se il caso li ha separati, il caso può riunirli. Oppure, dove Harry decide che la sua vendetta va servita fredda, anche se non ha niente di cui vendicarsi, e Louis semplicemente spera, spera tanto.

Harry/Louis accenni Liam/Zayn. Knight!Louis Thief!Harry Fantasy!AU | Distopia!AU. Conteggio: 91.5 k, diviso in due parti. Louis ha sempre vissuto all'insegna dell'onore e della giustizia. Harry non ha mai saputo cosa volesse dire avere una casa. Harry potrebbe far cambiare vita a Louis, e Louis potrebbe aiutare Harry a trovare una casa. Dalla storia: "Chi sei?" chiese duro. "Harry" lo informò con un leggero sorriso. "E tu?" domandò di rimando. Louis aggrottò le sopracciglia. "Stai scherzando?" "No" scosse la testa. "Voglio dire, è buona educazione presentarsi, sa?" "Sei nelle segrete del palazzo, a rubare" gli ricordò. "E vuoi parlare di buona educazione?" "Volevo solo conoscere il nome della mia prossima vittima" roteò gli occhi al cielo. Louis alzò un sopracciglio. "Sei disarmato" gli fece notare. Il ragazzo di fronte a lui alzò un angolo della bocca. "Non ho bisogno di armi" lo informò.