Finalmente aveva trovato il suo piccolo angolo di paradiso. Passava le giornate stesa sull'erba umida,a pochi passi dalla riva del lago. Le onde stanche che si posavano sulla sabbia, impregnavano di salsedine le punte dei suoi capelli color ambra. Il respiro ritmava un'armonia fragile e malinconica orchestrata dal nobile fruscio dell'acqua sulla riva. Ci aveva riflettuto a lungo, ma ormai non aveva altra scelta. Raccolse con coraggio tutti i pezzi della sua vita disordinata, che si era portata in quel piccolo fazzoletto di stoffa a quadretti bianchi e neri. Lo appoggiò sulla spalla con decisione e mosse i primi passi ancora incerti verso quel gesto che sapeva di libertà.

in spagnolo aspettare si dice esperar; forse perché aspettare, in fondo, vuol dire anche sperare.

'Catching things and eating their inside' Viveva nel suo piccolo mondo. Coricata nel caldo delle coperte del suo letto teneva tra le mani quello che era il suo libro preferito. 'Noi siamo infinito' Continuava a pensare al titolo mentre sfogliava delicatamente le pagine dove erano riportate alcune delle sue frasi preferite; quelle frasi che si era ritrovata in testa pur avendole lette una volta sola. Ripercorreva con la mente le parole, spazi bianchi compresi, udendo in lontananza il frusciare del vento e il picchiettio della pioggia. Quel giorno le era venuta l'idea di scrivere; forse per noia, forse per curiosità ma restava sempre l'inizio della rivolta. I giorni passavano e loro andavano aumentando. Si rendeva conto di ciò che stava facendo. Si rendeva conto che stava sbagliando. Ormai era troppo tardi; la sfida era iniziata. Gloria vs H.