Miki131079
In una Trieste battuta dal vento di bora, ha luogo un incontro discreto fra due giovani donne, Linda e Sara.
Linda, figlia di padre italiano, Gino, e madre americana, Emily, si reca per la prima volta in Italia, a Trieste, per rivedere la zia Adele e la cugina Sara.
Adele, sorella di Gino, la attende per donarle le lettere che il fratello, ormai scomparso, le aveva inviato dagli Stati Uniti nel corso degli anni.
Un dono che si rivelerà insolito per Linda, così come la terra d'origine del padre e le persone che ne fanno parte. Proprio lei, che non ama gli imprevisti e preferisce tenere tutto sotto controllo, andrà dritta a sbattere contro l'unica tempesta cui aveva sempre tentato di sfuggire.
Sara è una donna cresciuta in un ambiente familiare dominato dalla madre Adele, professoressa in pensione, ex sessantottina e femminista, le cui ingombranti aspettative sente di non aver mai corrisposto.
Al momento dell'arrivo di Linda si è appena ridestata, ancora attonita, dal lungo inverno di una perdita traumatica, che non ha fatto che peggiorare la sua già scarsa fiducia in se stessa.
Un alone di rabbia e dolore, cui lei si è ormai affezionata, la ricopre e le fa da scudo, allontanandola dal marito Alberto in particolare.
Sara, che teme da sempre di rimanere impigliata nelle proprie radici, con l'aiuto di Linda dovrà decidersi ad affrontarle, aggrappandovisi per non essere spazzata via.
In un tempo piccolo, breve, da questo incontro avrà inizio un movimento cauto ma deciso, impresso dal vento d'autunno, che scuoterà nel profondo le foglie sui rami delle loro storie.
Perché la storia di ciascuno è un po' come questo vento: imprescindibile, inarrestabile.
Possiamo tentare di proteggerci, di ripararci. Ma è tutto inutile. Filtra, si infila dappertutto.
Tanto vale, allora, aprire il cappotto e permettergli di attraversarci.
Anche quando ci gela la schiena e i pensieri. Anche quando fa male.
Anche allora, non è detto che ci distrugga.