Per chi non lo conoscesse, Osho era un maestro spirituale indiano. Un saggio che parlava di libertà, vita e amore. Alcune delle sue frasi illuminanti sono raccolte qui.

Raccolta delle più belle citazioni di Città Di Carta - John Green

Essere se stessi è complicato, ma esserlo senza danneggiare le persone che ci circondano lo è ancora di più. Difatti, generalmente, agire come meglio crediamo e vogliamo può causarci vari problemi o, perlomeno, alcune difficoltà. Ebbene, questo non significa che dobbiamo piegarci al volere degli altri, ma che dobbiamo permetterci di contemplare la vita con più calma, analizzare cosa si aspettano gli altri da noi e cosa noi ci aspettiamo dagli altri. Questo plasmerà in modo naturale la nostra realtà ed il nostro atteggiamento. Già nell'antica Grecia si diceva "conosci te stesso". Farlo vi garantirà la possibilità di vivere senza limiti e barriere. Anche se gli altri vogliono cambiare qualcosa in voi, dovete avere ben chiaro cosa siete disposti a cambiare, e cosa no.

Ho scritto personalmente questo commento dopo aver letto il libro, ho fatto innanzitutto un commento generale, poi ho scelto tre parti del libro che mi avevano colpito, le ho trascritte e poi commentate. Questo commento contiene fatti che non conoscete se non avete letto il libro o visto il film, quindi non leggetelo se non volete rovinarvi la storia. Spero vi piaccia! Grazie, Clare. Ps: più avanti tradurrò il tutto in inglese. In a few time, I'll translate in english.

Virginia ha 17 anni anche se é più matura di tanti adulti. Ha perso sua madre quando aveva dieci anni ed é stata adottata da una famiglia di Madrid. Carmen e Paul, i genitori adottivi, la adorano. Ma lo stesso non sembra fare il fratellastro, l'affascinante Jonas. Cambierà idea sulla sorella?

"Tu e solo tu. Con quel tuo fottuto sorriso. Gli occhi. La bocca. I capelli. Il respiro. Le parole. Tutta te mi obbliga a rimanere. Non posso non rimanere davanti a tutta te. Non voglio. Perchè di tutta e intendo tutta te voglio respirare."

-'' Perchè mi tormenti tanto?''- Chiesi con le lacrime agli occhi. -'' Mi sto vendicando, come tu hai fatto all'inizio con me quindi scusa..''- Si rattristò -'' Scusa? Solo un fottutissimo scusa?''- Chiesi disperata -'' No, fammi finire. Beh in verità... scusa se faccio tante cazzate, scusa se ti amo tanto''- Disse tutto d'un fiato. Sospirai -'' Beh, allora sappi che farmi innamorare di te è stata la cazzata più bella della tua vita''- Ci trovavamo soli, uno di fronte all'altro, tutti e due tristi ma dentro felici poichè eravamo soli insieme e la cosa ancor più bella, fu quella che tutti e due avevamo una cosa in comune; e cioè di essere due mostri che per odiarsi tanto, hanno finito di innamorarsi l'uno dell'altra come due semplici personaggi coglioni delle favole.

PROLOGO: Mi chiamo Liesel, si, non è un nome che si sente in giro oppure quello di una persona di una certa importanza, ma a quanto pare, ai miei genitori piaceva. Non mi viene in mente un granché di loro, ho solo qualche ricordo sfocato di mio padre che tornava a casa sempre ubriaco e se me la prendevo a causa di ciò, mi picchiava. Una notte, purtroppo -o forse per fortuna- non tornò, e poche ore dopo squillò il telefono e una voce mi avvertì del suo decesso.