!!!MODIFICHE IN CORSO!!! Programma Costruzione del Futuro, Anno 210 post Anni Bui. [ATTENZIONE! SPOILER DI CRISALIDE!] Fauve, conosciuta nel Programma come Moyenne, ha fatto la sua scelta: il Fronte di Liberazione, creatura di sua sorella Syria, è il nemico contro cui combattere. In gioco ci sono le vite dei due milioni di partecipanti al Programma e lei non può che scegliere la fazione opposta, protettrice della morte naturale del Programma e degli Slyder. Lei, quale Slyder, può modificare il Programma dal suo interno, e per questo il Fronte la cerca e farà di tutto per riaverla tra le proprie fila. In una mirabolante avventura in bilico tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, tra misfatti, omicidi e amori struggenti, Fauve deve essere pronta a sacrificare tutto, anche sé stessa pur di combattere una guerra che non sente come propria. Dopo il successo di "Crisalide" come vincitrice ai Wattys 2020 nella sezione fantascienza, continuano e si concludono le vicende di Fauve, Andre, Rhys e gli altri piccoli grandi eroi che abbiamo finito per amare, in "Animula", sequel e volume conclusivo delle Cronache del Tempo della Fenice. Dal Capitolo 8: «Ho sempre pensato che la felicità fosse un treno sul quale non mi fosse permesso salire. Un treno che vedevo sfrecciarmi davanti, sempre affollato, sempre in festa. Erano tutti lì, su quel treno, io solo sulla banchina deserta, in attesa del biglietto» continuò, e nelle sue parole mi sembrò di vedere me, su quella stessa banchina, ugualmente desolata. «Poi qualcuno si è seduto sulla stessa panchina su cui io attendevo il mio treno per essere felice. Qualcuno che non lo rincorreva smaniosamente, come me, quel treno. Quando ti ho vista in quel vicolo, nel vicolo a Svik dove ti sei imbattuta in Rhys, nel vicolo dove hai lottato per vivere, ho riconosciuto un'anima affine. Animula vagula blandula. Piccola anima smarrita e soave. Sei sempre stata questo, un'animula. La mia animula».

È l'istante trattenuto prima del volo. Fauve Lancaster entra nel Programma convinta di attraversare una prova di merito, e scopre invece un ecosistema instabile fatto di corridoi dove la memoria si piega alle regole, di talenti che non si insegnano ma si riconoscono, di "Cerniere" in cui l'occhio che osserva perde nitidezza. Qui incontra i ribelli, qui impara che sopravvivere non è lo stesso che vivere, e che le domande giuste valgono più dei risultati giusti. Crisalide è l'arco dell'incertezza: identità in costruzione, fiducia come rischio, dignità riconquistata un passo doloroso alla volta. È l'inizio della frattura tra ciò che il Programma dice e ciò che fa.

«Adolescente è sinonimo di decerebrato e mendicante di dipendenze» ━ mi manca scrivere come una volta.

Ci sono nemici che non possiamo affrontare faccia a faccia. Nemici che stanno in agguato nelle profondità dei nostri cuori e ci colgono impreparati, abbattendoci senza pietà. Dimorano dentro di noi. Sono parte di noi. Lily, 17 anni e una vita all'apparenza normale, lo sa fin troppo bene. Conosce il sapore aspro dell'odio che a volte prova verso sé stessa, conosce quelle dolorose strette allo stomaco che non la lasciano dormire, sa che sotto la superficie di uno stagno apparentemente tranquillo può celarsi il peggiore dei mostri. Lo sa e per questo non si dà pace, sempre tesa e all'erta per contenere gli attacchi di quella bestia che a volte sente sorgere prepotente dentro di lei. Un giorno, però, qualcuno getta una pietra nello stagno, e la vita di Lily comincia a cambiare. *** "...e poi l'armatura si corrode, e il mostro esce. Ed è la fine." "Sai una cosa? Penso che ti sbagli, Lily. Non è la fine. Questo è soltanto l'inizio della storia."

Una demenziale rivisitazione dell'immortale capolavoro di Jane Austen. Infarcita da un miscuglio di Netflix, Il Signore degli anelli, cronaca nera e chi più ne ha più ne metta. Pubblico solo quando sono "inspirato" (esatto, "inspirato": immaginatemi risucchiato attraverso un naso gigante).

Respirare è scontato, un gesto involontario; vivere, invece, è tutta un'altra storia. In molti sopravvivono a un'esistenza priva di scopo e dunque procedono a passi incerti, guidati da altri, lontani dal battito della propria anima. Questa è una storia per quei pochi che rischiano e scelgono di lottare per quel che conta davvero. -

"Facciamo così: facciamo che io comincio a contare fino a cinque. Ad ogni cifra che enumererò corrisponderà una storia che dovrai raccontarmi La storia di come sarebbe andata se ci fossimo amati un poco di più, un po' meglio, con più raziocinio e meno iniquità -- stravolgi quello che è stato, insomma: dimmi della storia di un Altro Noi". Cover by the wonderful @harrjsgraphic

(Or even: The Show Of The Anorexic Chef-Gourmet) Per tutti gli amanti dei reality ambientati nel mondo del cooking, l'appuntamento televisivo da non perdere è certamente uno, quello prodotto da SkyOne sul format introdotto dal cuoco italiano Alessandro Borghese, "Cook/eat". Il programma vede sfidarsi quattro ristoratori, uniti da carratteristiche comuni, che giudicano le attività dei propri colleghi, sotto la conduzione di una splendida Chef donna, Amélie Dijoux. I parametri di valutazione sono quattro: la location, il menù, il servizio e, infine, il conto. La formula è efficace, e in gioco ci sono fama, reputazione ed una cifra in danaro di certo non esigua; c'è solo un minuscolo dettaglio a rendere l'appuntamento televisivo leggermente bizzarro, ma - proprio per questo - imperdibile e di successo: La pluripremiata Chef francese Amélie Dijoux è anoressica. Cover by the amazing @petrovxfire