"Ma cosa sarebbe accaduto se André non fosse tornato?" Per chi si è affezionato o ha letto la mia precedente storia avrà forse già avuto una folgorazione: questo nuovo racconto nasce infatti con l'intento di essere uno "sliding doors" di "Ciò che non cambia mai", una narrazione parallela che racconta ciò che sarebbe successo se André non fosse tornato quella notte. Tutto riparte da lì, infatti: ritroviamo Oscar nel medesimo stato in cui l'avevamo trovata nel primo capitolo: sola, senza André che ha deciso di partire e di andarsene dopo la sua scelta di vivere come un uomo. Percorriamo dunque un iniziale binario dai paesaggi molto familiari e conosciuti, che traslerà poi in tutt'altre strade e orizzonti che ci racconteranno un'altra storia. Di nuovo, Oscar, André e una Francia che si sgretola sotto i loro piedi. E presto sarà tempo di lottare per non perdere tutto, una volta ancora. *Per chi non avesse letto il racconto precedente può comunque leggere questa poiché può essere considerata a tutti gli effetti un'altra storia. Spero che vi piaccia ❤ **Disclaimer: le immagini dei capitoli non mi appartengono in alcun modo e appartengono ai loro legittimi autori.

La donna che amo... Ti chiedo di aver cura di lei. L'hai veduta oggi? Hai ascoltato il tepore della sua stanza ancora chiusa al mattino? Silenziosa magnolia mescolata a sfuggente marsiglia... Metallico acciaio intessuto di lino? E l'hai scorta, alla sera, mentre, assorta, osserva le ortensie fiorite al di là delle finestre della grande sala? E dunque alla fine è come se l'avessi portata con me in fondo, ogni giorno. Mentre cammino, mi sovviene d'osservare il cielo, da lontano si odono le strida dei gabbiani, lo sciacquio del mare e tornando con lo sguardo avanti a me, è come se lei fosse lì, soltanto che io sono mezzo passo dietro a lei... Mezzo passo dietro a lei... Scavare un pertugio temporale, complice la cronologia abbastanza stringente della storia originale, un tassello differente, più o meno plausibile, nella visione conosciuta e limpida, rimasta tale anche quando la mente ed i gesti dei protagonisti si sono avventurati per meandri oscuri. Una storia altra e forse scomoda, nulla di rassicurante, perché una storia rassicurante non serve a molto, solo a girare attorno al "non voler sapere", al "non voler sperimentare". "Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure", diceva la lettera. Seguiva poi un bellissimo racconto di avventure immaginarie, di viaggi e di fantasia. Elsi leggendo quelle parole suggestive che la rimandavano a luoghi lontani, si sentì immediatamente consolata. Alla fine lo scrittore le regalò una nuova bambola, chiaramente diversa da quella perduta. Ma il suo aspetto diverso venne giustificato da un biglietto: "I miei viaggi mi hanno cambiata". Qualche anno dopo, la bambina trovò un biglietto proprio dentro la sua bambola che diceva: "Ogni cosa che tu ami è molto probabile che tu la perderai, però alla fine l'amore muterà in una forma diversa". Da "Kafka e la bambola viaggiatrice" di Jordi Sierra i Fabra

Un'altra storia con i nostri protagonisti preferiti. André è partito dopo che Oscar ha deciso di vivere come un uomo. Tuttavia, l'amore della ragazza nei suoi confronti sboccerà forte e inarrestabile ma quando deciderà di arrendersi ai suoi sentimenti, si ritroverà di fronte ad una realtà del tutto inaspettata contro la quale dovrà lottare, senza resa.