"Sono come un'altalena: gli altri vanno avanti ed io vado indietro, ma questa volta sembra che non possa tornare ad andare avanti..." Dove Tom Daley è nel suo Olympic Blues e cade in una depressione da cui non può uscire. Finchè non arriva Dustin Lance Black. E Jane. Ma a chi importa di Jane. Parole: 3,6k #9 in Olimpiadi 27/09/2018

Hello! Questa sarà una raccolta di one shot legate tra loro non necessariamente per continuità, ma per i due protagonisti: Tom Daley e Dustin Lance Black, ossia quella che - sono convinto - è una bellissima lovely family.

Piccolo spazio in cui cercherò di raccontare la vita di una classicista, un po' particolare. Copertina by @federicamartino33

Nessuna trama, nessun filo conduttore. Solo una serie di situazioni diverse, due personaggi e migliaia di parole a capitolo.

"Io ti odio, mi stai rovinando la vita e non capisco cosa ti abbia fatto. Perché non mi lasci semplicemente in pace?" Per entrare in paradiso devi prima passare dall'inferno. Questo Michael non lo sapeva, ma imparò a sue spese cosa significano quelle poche parole. Gli ultimi anni di scuola sono sempre i più difficili e nemmeno lui poteva immaginare che sarebbero andati ancora peggio. Tutti abbiamo un angelo custode, chissà che forse Michael in quegli anni avrebbe imparato a conoscere il suo. •Mikandy

-Chiedimelo- disse Andy -Dammi un bacio- lo implorò Mika Andreas sprofondò in quel bacio. Precipitarono insieme, come in una discesa troppo pericolosa che però non faceva paura. Era bella, bellissima. E nessuno dei due aveva i freni in mano.

"Michael Penniman?" Mika si rizzò sulla sedia al suono della voce dell'infermiera. "Sì, sono io", rispose, alzandosi in piedi e schiarendosi la voce. Ormai, era pronto a tutto. "La situazione si è stabilizzata. Sua sorella non è più in pericolo di vita". Il ragazzo rimase senza fiato. Non rispose, si limitò ad annuire e tornò a sedersi senza neanche aspettare che l'infermiera andasse via. Non riuscì a sentirsi sollevato: si sentiva terribilmente solo, invece.

Dal primo capitolo: "Io mi chiamo Michael Holbrook Penniman Junior e ho nove anni. Porto lo stesso nome del mio papà, ma a mamma non è mai piaciuto il nome Michael! Allora quando io sono nato ha fatto un accordo con papà: mi sarei chiamato ufficialmente Michael, ma poi tutti mi avrebbero chiamato Mica. Solo la nonna mi chiama Michael. Dice che chiamarmi "sacchetto di plastica" non le piace. Sì, perché Mica in arabo vuol dire proprio quello e la nonna è libanese. Anche io sono libanese e anche la mia mamma lo è"

"Dare, noi siamo nostri."

where luke goes to the pet store to buy a kitten but wants the colourful haired boy instead.