[COMPLETA] 𝙄𝙝𝙧 𝙨𝙚𝙞𝙙 𝙙𝙖𝙨 𝙇𝙞𝙘𝙝𝙩 𝙢𝙚𝙞𝙣𝙚𝙨 𝙇𝙚𝙗𝙚𝙣𝙨. Sonne Rothberger non avrebbe mai immaginato che la riunificazione tedesca sarebbe stata la causa della sua infelicità. Adesso che ha avuto la possibilità di rivedere suo padre, nell'ex Germania Est, non riesce più a scrivere una sola riga del romanzo a cui sta lavorando. Essendo la scrittura la sua unica fonte di reddito, decide di affittare due stanze dell'appartamento in cui vive in solitudine, a Brema, per far quadrare i conti. È così che piombano da lui Richard e Verena. Richard è una vecchia conoscenza universitaria con cui si sente terribilmente in debito, mentre Verena viene dalla Foresta Nera, è in fuga dalla sua famiglia e crede di sentire la voce di Dio. Entrambi si mostrano sin da subito ai suoi antipodi: se Sonne è riservato, scontroso, bloccato con il mondo e con il proprio corpo, loro sono disinibiti, sfacciati, pieni di energia e di una fame esistenziale; sembrerebbero quasi venuti apposta per travolgere la sua quotidianità e donargli di nuovo un po' di vita. Dopo l'attrito iniziale, infatti, Richard e Verena coinvolgono pian piano Sonne in una relazione inaspettata. E mentre il loro rapporto diventa sempre più solido, sempre più totalizzante, segni e presagi cominciano a calare dall'alto affinché venga alla luce la vera natura delle cose.

Gloria Ferrari, programmatrice di videogame, ha appena terminato il lavoro di cui è più fiera: un videogioco ambientato nei sotterranei della sua città, Genova. Il titolo riscuote subito un grande successo. Nel frattempo, la ragazza prosegue insieme al collega Dave il suo addestramento da hacker con l'insegnante migliore sulla piazza. L'omicidio di un giovane in uno dei luoghi più segreti del capoluogo ligure scuote la città, ma solo Gloria capisce subito che il delitto sembra essere legato a doppio filo al videogioco su cui ha lavorato con tanto impegno. La polizia brancola nel buio, mentre lei e i suoi amici iniziano un'indagine parallela. La realtà segue passo dopo passo ciò che accade nel videogioco e per scovare l'assassino bisogna giocare.

Se hai diciotto anni, un aspetto gradevole e quel tipo di intelligenza che ti permette di stare a galla in un liceo con il minimo di studio, non esistono problemi incombenti. Esiste il tuo cane, la tua giacca arancione, due compagni salva-lezioni e una dozzina di ex che ancora ti sorridono nei corridoi, e fine della storia. Adesso, però, lascia che te ne racconti un'altra: parla dello stesso ragazzo di cui sopra e di una ragazza che gli cambiò i problemi - che è un modo più preciso e meno romantico per dire che gli cambiò la vita. Quel ragazzo sono io, e quel modo poco romantico per raccontare le cose è l'unico che conosco. Se fossi in te, lo prenderei come un avvertimento.

L'arte unisce esistenze, distrugge ogni realtà. I sogni e gli incubi si amalgamano, prendono vita su immortali e candide tele. Il sangue, la morte e la pelle in stato di decomposizione sono le sfumature principali di opere grazie alle quali la mente di Elia espone le proprie perversioni, la sua visione oscura del mondo. Il dolore impresso nei volti dei peccatori ha un gusto intenso, tanto da inebriare le papille gustative di sapori umani. Una lunga e tormentata esistenza lo marchia sin dall'infanzia, fatta di violenza, abusi, discriminazione per il colore così freddo della sua carne. Solo Diana riesce a comprendere la bellezza nella macabra arte di Elia. Una ragazza universitaria nell'eterna ricerca del suo posto nell'intricato labirinto della solitudine e della dipendenza. È la sua musa nelle gelide notti invernali, la bozza iniziale di qualcosa che va oltre la comprensione umana. Entrambi sono uno l'opposto dell'altra, complicati, ma i loro colori, il rosso e il bianco, si mischieranno fino a formare vortici liquidi di tormento e distruzione. Tramonti simili al giorno della fine del mondo. «Il sangue dona vita e il ghiaccio coagula».