Arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che percorrere la propria strada fino in fondo. Quello è il momento d'inseguire i propri sogni, quello è il momento di prendere il largo. disse un saggio. Ma se qualcuno sconvolgesse la tua vita ? . Può l'amore, quello vero, superare tutto e tutti, compreso i propri sogni ? Quelli che hai rinchiusi nel cassetto da quando ne hai memoria ? . Margò e una ragazza determinata e con i piedi ben piantati per terra, si trasferisce a Seattle in cerca di un futuro migliore per la sua carriera da ballerina, ma oltre la danza, su questa nuova strada incontrerà Harry, un ragazzo con un passato molto particolare alle spalle che lo ha portato ad essere la persona scontrosa che è oggi. Harry fa il lottatore a degli incontri clandestini, e sogna di essere il migliore e far diventare questo sogno la propria professione. Il loro incontro e la passione che li travolgerà però sconvolgerà tutto. Riusciranno a realizzare i propri sogni? Odio, amore, bugie, confessioni e tradimenti.. Questo è A Beautiful Dream. Dal capitolo 22: "Vorrei che Harry avesse la necessità di stare con me, vorrei che necessitasse di baciarmi proprio come necessita di respirare..perché io lo farei.. Io molto probabilmente potrei necessitarlo fino al mio ultimo respiro.. E anche dopo"

Tralasciando il fatto che tutti e due vivono a New York, Justin e Brooklyn non hanno niente in comune. Mentre Justin fa l'impossibile per sopravvivere, Brooklyn ha qualsiasi cosa ogni ragazza possa volere. O perlomeno lei pensa di avere tutto. Cosa succede quando la viziata, ricca, figlia di papà incontra il pericoloso ragazzo del Bronx? Saranno scintille o una bomba esplosiva? --------------------------------------------- "Non mi interessa quello che pensano gli altri, io sono innamorato di te."

[COMPLETA] - Ho scritto questa storia all'età di 14/15 anni, per questo motivo chi la legge oggi potrebbe trovarla un po' "affrettata" negli accadimenti ed infantile, ma spero vi piaccia lo stesso (: [...] «Io non ci avrei mai pensato che d'amore si muore davvero. Tu mi mangi la carne da dentro quando non ci sei. Quando vorrei solo percepire la proprietà transitiva del tuo esistere. La tua pelle addosso alla mia. È come perdersi nell'ignoto. Un ignoto che ha i tuoi occhi, la tua metropolitana, che sembra la radice di un vulcano. Io ti amo. Ti amo e basta.» Dopo aver ascoltato le sue parole, ne avevo avuto la conferma. La mia non era un'infatuazione. Era amore. Del resto potevo dubitare, ma di questo ero sicura.

Voglio che si abbandoni al sollievo temporaneo del mio piacere e che lo faccia suo e poi voglio ricominciare tutto nuovamente e assicurarmi che non ne abbia mai abbastanza. E voglio che ogni voglio non si trasformi in un vorrei, ogni vorrei in un magari, ogni magari in un forse ed ogni forse in un mai. Anika la sento respirare, non ho chiuso occhio dopo ciò che ci siamo detti, dopo il mio incubo, dopo che ho praticamente immaginato di scoparmela nel modo meno sano e romantico che esista.

"Come posso vivere non sapendo se un giorno uscirò da questa pseudo prigione? Come posso vivere sapendo che tutti mi credono mentalmente instabile? Mi chiamo Jade Lennox, per l'istituto 0127." Arrestata e poi rinchiusa al S.T. Institute per disagiati mentali, Jade Lennox è accusata di aver commesso l'omicidio di suo padre. Nessuno pare crederle e tutti si convincono che qualcosa in lei non vada. A soli diciassette anni è costretta a convivere con la consapevolezza di non poter più vivere al di fuori di quelle mura, libera. Ma, per sua fortuna, non è la sola a non essere pazza, all'istituto. Rachel Smith, Jared Greenwood e il misterioso nuovo vicino di cella, Justin Bieber, si rivelano perfettamente sani, come lei. All'apparenza non hanno niente in comune, ma, conoscendosi meglio, capiranno che una cosa di vitale importanza li accomuna. Il motivo della loro reclusione. Stanchi della loro immobile situazione e desiderosi di libertà, attuano un piano di fuga e non solo. Cercano vendetta. Vendetta verso Claudius Gray, uomo d'affari, bugiardo e assassino. Diritti riservati a @firstmarch (efp)

«Somma Vesuviana?! Che cazzo è Somma Vesuviana?!» story written by baernardeschi. 10/01/2016; #27 in Fanfiction.

Dalla storia:Chiusi gli occhi per qualche secondo , ancora intontita e forse spaventata per quella caduta improvvisa. Quando li riaprii vidi l'autore di tutto quel disastro, che mi allungò la mano per aiutarmi ad alzarmi mentre borbottava scuse continue. Ora era più vicino e potei osservarlo attentamente: era decisamente più alto di me, aveva dei bellissimi e profondi occhi verdi, dentro i quali avrei potuto perdermi se lo avessi osservato ancora a lungo. Dei capelli ricci contornavano il suo bellissimo viso , che assunse una strana smorfia, probabilmente dovuta al fatto che lui mi stava parlando ma io non lo ascoltavo. Una ciocca riccia si spostò leggermente sul viso infastidendolo tanto che con un movimento leggero scosse i capelli con la mano portandoseli lontano dagli occhi. -mi dispiace, non ti avevo vista- disse con un tono sinceramente dispiaciuto. -ehm.. si be..non importa - le parole facevano fatica ad uscirmi. Leggete....

TRAMA Samantha Smith di origine inglese, ma di nazionalità Italiana. Si trasferirà a Londra principalmente per motivi di salute, ne approfitterà e coglierà al volo la possibilità di studiare scienze della formazione umana al college. Quì a Londra incontrerà un misterioso ragazzo che con la forza si insinuerà nella sua vita sconvolgendola totalmente che le farà provare emozioni mai provate fino a quel momento.. Ma cosa succederebbe se la morte si intromettesse? ****** "Perché lo stai facendo?" "Cosa?" chiesi confusa alzando lo sguardo e fissandolo negli occhi. "Prenderti cura di me"

<<Lui non è pazzo, la sua realtà è solo diversa dalla nostra.>> Tutti i diritti riservati. Vietata la parziale o completa riproduzione del racconto, il reato di plagio è perseguibile penalmente. Tutte le iniziative riguardanti il libro devono prima essere approvate dall'autrice. Fanfiction 29/07/2016 Dylan O'Brien @thecharlottesstories

Niall odiava molte cose in quel periodo: odiava il suo ginocchio, odiava le persone che continuavano a chiedergli come stesse. E odiava chi non svolgeva bene il proprio lavoro. Lo scetticismo che prevalse in lui quando si ritrovò davanti quella ragazza bionda quindi, sembrava quasi comprensibile. "Non sei troppo giovane per fare questo lavoro?" non ero così acido, solitamente. Davvero. "E tu non sei troppo giovane per poterti permettere di dirlo? Quanti anni hai? Sedici?". Il sorriso divertito sul mio viso sorse spontaneo. "Ne ho venti".