alicecatona
Una comunità per disturbi del comportamento alimentare nascosta fra le montagne innevate della Valle D'Aosta. Quella è stata la mia casa per oltre un anno e mezzo, all'età di 19 anni. Ho varcato la porta del reparto sulla soglia della morte, pesando meno di trenta chili, nutrita forzatamente da un tubicino nel naso. La comunità è stata un luogo spaventoso all'inizio, con le sue regole rigide e orari cadenzati persino per andare in bagno o farsi la doccia. Un luogo che però, col passare del tempo, è diventato inevitabilmente un rifugio e il palcoscenico della mia lotta contro un mostro più grande di me, un demone chiamato anoressia nervosa, che io rifiutavo di riconoscere come tale. Una lotta che ho scoperto di non dover combattere da sola: a sostenermi, le ragazze e i ragazzi ricoverati con me, una parte fondamentale del mio percorso, sempre pronti a tendermi una mano. E poi, i miei terapeuti, che hanno ottenuto la mia fiducia con tanta pazienza e altrettante difficoltà. Passo dopo passo, boccone dopo boccone, questa è la mia storia: da ragazzina spaurita con, come unico scopo, quello di dimagrire fino a sparire, a giovane donna che, proprio dopo la morte di una delle sue compagne, decide di riprendersi la vita in mano. Nel mezzo, tante lacrime versate, tanti "no" detti fra denti digrignati e suppliche, tante vite che si incrociano e persone in cui riesci a riconoscerti, quasi come se stessi guardando attraverso uno specchio.
Una narrazione necessaria, che mette in luce aspetti nascosti dei disturbi del comportamento alimentare, e, che, viene scritta con la speranza di lanciare nel mondo un grido d'aiuto. Questa storia è per ricordare a tutti coloro che vogliono essere invisibili che, in realtà, non lo sono e che, soprattutto, non meritano di esserlo.