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Halley Rosewood ha diciannove anni, studia psicologia al college di Boston e passa le giornate immersa nei libri e nei pensieri che non riesce a dire ad alta voce. È una ragazza silenziosa ma che ama stare in gruppo, che sogna l'amore come quello dei romanzi, ma ha smesso di sperarci davvero. Ha imparato a mostrarsi distaccata per non farsi del male, anche se dentro custodisce un mondo intero fatto di fragilità, dolcezza e sogni taciuti.
Evan Carter ha vent'anni, un passato spezzato che si porta addosso come cicatrici invisibili, e una convinzione ben radicata: l'amore è un'illusione, un'invenzione dell'uomo per non sentirsi solo. Frequenta lettere, ama Bukowski e tiene le emozioni a distanza di sicurezza, come se avvicinarsi a qualcuno fosse pericoloso.
Si incontrano per caso in una libreria: lei con un romanzo rosa in mano, lui con tre libri di poesia amara. Poi di nuovo in un caffè, poi tra gli scaffali di una biblioteca del college. Lei ha bisogno di spiegazioni per una materia, lui si offre di aiutarla. Parlano solo di libri, all'inizio. Ma tra le pagine che li uniscono, iniziano a vedersi davvero.