CateMiri
"Da bambina non avevo mostri sotto il letto.
Li avevo in casa."
Caterina cresce in una famiglia spezzata dalla violenza domestica.
Un padre capace di gesti affettuosi e, subito dopo, esplosioni di rabbia e crudeltà.
Una madre fragile, intrappolata nel senso di colpa, troppo spaventata per proteggerla.
La storia segue Caterina dall'infanzia all'età adulta: la voce narrante cresce con lei, da ingenua e fiduciosa a sempre più consapevole, ferita, lucida.
Il racconto è arricchito da epigrafi che aprono ogni sezione e da intermezzi che riportano le sedute con lo psicologo Gianluca, figura reale fondamentale nel suo percorso di guarigione.
Accanto al dolore esistono però spiragli di luce: l'amore dei nonni, la complicità delle cugine, il legame profondo con Christian.
Caterina ha amato suo padre, lo ha odiato e, infine, ha imparato che smettere di odiare è l'unico modo per tornare ad amare se stessa.