"Il peso di ciò che non vedi" è un racconto profondamente personale e introspettivo, scritto con il cuore in mano. L'autore, Jacopo, apre le porte del suo mondo interiore, raccontando una fase difficile della sua vita: un periodo segnato da delusioni, perdita di fiducia, insicurezze e rinascita. Il testo è una sorta di diario emotivo, un viaggio attraverso i sentimenti più umani: l'amore, la fragilità, l'insicurezza, la solitudine, la rabbia ma anche la resilienza, la voglia di ricominciare e la forza di accettarsi per ciò che si è. Attraverso episodi reali e riflessioni personali, l'autore parla delle sue relazioni passate, del senso di tradimento e delle maschere che spesso indossiamo per sopravvivere in una società che non ci lascia spazio per essere vulnerabili. Non mancano temi come il ruolo della palestra come ancora di salvezza e strumento di rinascita, l'importanza dell'amicizia vera, contrapposta a persone che si sono rivelate false, la mascolinità tossica e la necessità di sdoganare il concetto che anche un uomo può (e deve) sentirsi libero di mostrare le proprie emozioni e il bisogno di essere ascoltati e compresi senza giudizio.