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Da quando è nata, Katherine Nott è cresciuta sotto il soffocante peso delle aspettative della sua antica e temuta stirpe purosangue. Ma, raggiunta la maggiore età, compie l'unica scelta che nessuno nella sua famiglia aveva mai osato: rifiuta il Marchio Oscuro. Nonostante le pressioni, le minacce e le punizioni silenziose, Katherine rimane ferma nella sua decisione. Quel gesto, che per lei significa libertà, per il mondo dei Mangiamorte è invece una dichiarazione di guerra.
La famiglia Nott viene immediatamente marchiata come traditrice, e nelle ombre il Signore Oscuro pronuncia la sua condanna. Ma lui non desidera solo la morte dei Nott: vuole che il loro nome venga cancellato, che la loro stirpe venga spezzata come monito per chiunque osi opporglisi. Per portare a termine questa vendetta sceglie un'arma perfetta, un dono avvelenato che nessuno si aspetterebbe.
Nei recessi più cupi di Azkaban, tra urla soffocate e follia, giace da anni suo figlio, un segreto custodito da pochi fedelissimi. Nato fuori da ogni vincolo e cresciuto nell'oscurità, è stato consegnato ai Dissennatori per un crimine mai chiarito, forse per necessità, forse per strategia. Ora Voldemort decide di liberarlo, spezzando le catene e riportandolo nel mondo dei vivi.
Mattheo, consumato dalla prigionia, non ricorda più cosa significhi scegliere. Non ha nulla, se non la fame di sopravvivere.
Il Signore Oscuro gli affida allora una missione senza margine di errore: ritrovare Katherine Nott e consegnarla viva, affinché colei che ha osato sfidarlo riceva di persona la punizione che le spetta. Ma il compito non si limita a questo, dovrà rintracciare ogni membro della stirpe Nott e annientarne il nome, distruggendo la famiglia alla radice e lasciando dietro di sé solo desolazione e sangue. Tutto ciò dovrà compiersi entro sette lune piene, un tempo scandito con precisione perché la caccia sia rapida, inesorabile e assolutamente fatale.