Il diavolo non ha sempre delle corna, una coda ed è rosso. Il diavolo può essere anche bello. Lui prima era un angelo, ma anche gli angeli più belli e buoni possono diventare cattivi. -"Sono cambiato perché m'hanno cambiato, sappilo, sappiatelo, anche il diavolo prima era un angelo". Dalla storia: «"Sai, è strano parlare con te e non ammazzarti di baci" "Lo vorresti fare ?" "Oh, non sai quanto" "Fallo" Non se lo fece ripetere due volte e mi baciò. Mi prese il capo e me lo girò delicatamente. La sua lingua sì impossessava della mia mentre la mia anima sì riconciliava con la sua. Mi baciava molto lentamente come se avesse tutto il tempo del mondo e dovesse ricordare bene questi attimi» • Autrice:" I fatti ed i personaggi sono frutto, unicamente, della mia immaginazione ! Non ho, assolutamente, copiato nessuna storia che è in circolazione. Se i fatti ed i personaggi, da me riportati in questa storia, sono simili ad altre storie è per puro caso !"

Virginia ha 17 anni anche se é più matura di tanti adulti. Ha perso sua madre quando aveva dieci anni ed é stata adottata da una famiglia di Madrid. Carmen e Paul, i genitori adottivi, la adorano. Ma lo stesso non sembra fare il fratellastro, l'affascinante Jonas. Cambierà idea sulla sorella?

Sophia Barks, assurda e agiata ragazza emigrata a Londra, lasciandosi alle spalle una famiglia assente. Vive in un lussuoso appartamento regalatole dalla nonna, ma la sua mania per lo shopping, la porta a stare spesso al verde. Per questo decide di condividere il suo appartamento con qualcuno, proprio lei che odia condividere le sue cose. Quel qualcuno sarà Dimitri Stan, affascinante studente di medicina, con la voce sensuale e gli occhi verde mare. Tra litigate, abbracci, lacrime e serate sul divano, si ritroveranno vicini più del dovuto e si sa che al cuore non si comanda.

Il buio era diventato mio amico.

Attratti come due poli opposti, strafatti nei brutti posti. -questa storia è il disagio, non leggetela- [presto o tardi sarà riscritta]

Sono stanca di fingere.non è vero che ti ho dimenticato,non è vero che non ti penso più,non è vero che non mi manchi più,non è vero che non spero più in un tuo messaggio,non è vero che non m’importa più un cazzo.
Voglio tornare a sentire la tua voce.Voglio voltarmi indietro, e trovarti a fissarmi.Voglio dirti quanto ti voglio bene.Voglio tornare a dirci quanto siamo importanti l’uno per l’altro.Voglio tornare alle telefonate di notte.Voglio tornare a quando ero tra le tue braccia e il mio battito accelerava sempre di più e tu dicevi “ma cos’è?il terremoto?”e sorridevi.Voglio tornare agli abbracci da dietro.Voglio tornare a viverti.Adesso non c’è più niente.
Mi odi.Non mi parli.Non mi guardi più per sorridermi.Anche se,forse ci sarà un giorno in cui smetterai di mancarmi, un giorno in cui la tua assenza non farà più così male, e potrò accettare di non poterti abbracciare, neppure una volta. Ma quel giorno non è oggi, nè domani, e non so quando sarò pronta a lasciarti andare.
Forse mai.