DagonSyriaMerlino
Il Re restò per un momento davanti al fratello. Nessuna parola, solo silenzio.
Poi si avvicinò al tavolo, e con la punta delle dita sfiorò il bordo della coppa che era stata di Syria. Il gesto fu minimo. Il significato, profondo.
«Ci sono cose... che non si possono proteggere per sempre.»
Kaelor non rispose. Ma il suo sguardo, fisso nella fiamma di una lanterna morente, diceva tutto.
«Buonanotte, Kaelor.»
«Buonanotte, Valenor.»
Il re si voltò, e se ne andò.
Kaelor rimase solo nella sala, immerso nel chiaroscuro.
Fuori, il vento accarezzava i rami. E una piuma grigia planò leggera sul davanzale, posandosi senza rumore.