Juliet Marie Jones è nata per essere perfetta. Figlia di un ambasciatore e di un'archeologa, ha imparato presto a non tremare, a non sbagliare, a non piangere. Ma dietro la compostezza del suo sorriso c'è una ragazza che non sa più chi è davvero - e quando arriva a Oxford, per la prima volta, la vita smette di seguirle il copione. Liam Rhys Evans, capitano della squadra di calcio e idolo del campus, ha tutto ciò che gli altri desiderano: carisma, successo, una fidanzata perfetta. Eppure, da quando una ragazza dagli occhi color dell'aurora è comparsa nel suo mondo, niente è più al suo posto. Un bacio nato per gioco. Un segreto che nessuno deve scoprire. Un legame che diventa una crepa, sottile e inarrestabile, nelle loro vite costruite su aspettative. Tra i corridoi di Oxford, tra notti silenziose e parole mai dette, Juliet imparerà che non serve essere programmata per non piangere - basta trovare qualcuno capace di farla sentire viva.

Isadora Turner ha da sempre fatto parte dell'élite londinese, ma diversamente da quello che si può pensare, la sua vita è stata tutt'altro che facile. Dopo la perdita della sua gemella a soli quindici anni si ritrova in una spirale di autodistruzione. Una fredda notte di febbraio esce per andare ad una festa, ma si risveglia all'interno di una clinica psichiatrica nel reparto dedicato agli individui socialmente pericolosi senza ricordarsi niente degli ultimi giorni della sua vita. Quando viene dimessa dalla clinica Isadora è una persona diversa, una persona rotta e ricucita male. Perché é stata ricoverata? Perché non si ricorda gli eventi degli ultimi giorni? Cosa le è successo dentro quella clinica? Queste domande invadono la testa di Jace Davis: l'unico ragazzo che Isa non può avere vicino ma allo stesso tempo l'unico che riesce a dare un po' di pace al suo cuore. Appena leggerete i primi capitoli, però, queste domande invaderanno anche la vostra testa. 🚫🚫🚫 LA STORIA CONTIENE UN LINGUAGGIO ESPLICITO, RIFERIMENTI SESSUALI E TEMATICHE CHE POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ.

🔞 «Dice che sei tossica. Che mandi cento messaggi e fai trenta chiamate quando esce a fare serata» continuò, la voce che si abbassava ancora, «dice che sei un casino, che rompi tutto quello che tocchi.» Fece una pausa. Mi guardò le labbra. «Dice anche che nessuno ti tiene al guinzaglio.» ... Il suo sguardo scese lento, famelico, sul mio corpo. «Sai? Dice che sei pericolosa.» Si fermò sul mio seno, poi più giù, tra le mie gambe. «Dice che se ti toccassi, poi non si fermerebbe più nessuno dei due.» Un passo ancora. Ora era a un respiro da me. «Io penso che abbia ragione.» Mi voltai di scatto, cercando aria, cercando salvezza. ... «Cazzo, Malesserina... sei un disastro.»

Mi ha detto che mi amava. Ma ha smesso di dimostrarlo. Convivevamo. Ci dovevamo sposare. Eppure a un certo punto, ho iniziato a sentirmi sola anche mentre dormivamo nello stesso letto. Tra litigi, silenzi e un amore che faceva più male che bene, ho imparato a restare anche quando avrei dovuto andarmene. Poi ho capito. Che per amare davvero qualcun altro, dovevo prima imparare ad amare me stessa. E che l'amore giusto arriva solo dopo che hai avuto il coraggio di chiudere la porta sbagliata. Questa è la storia di chi ha creduto in un per sempre che non esisteva. E di chi, proprio dopo la fine, ha trovato un amore che non ha mai avuto bisogno di urla per restare.