Sotto una pelle che finge di stare, un cuore che smette piano di amare. Tra sguardi che giudicano senza pietà, la mente si spegne, la forza non va. Un grido nascosto, un'anima in pena, che vive in silenzio... e sembra serena.

Gli anni sono volati e durante essi mi sono trovata molto spesso a scrivere in qualche diario le mie poesie ed eccole qua.

Bacio di spine, dolce condanna, brucia le labbra, ma mai si allontana.

Tiepidi istanti di vita. (2025) Nota: Tutte le stampe presenti all'interno di questa raccolta sono parte della serie "Birds of the Seasons" di Toshi Yoshida.

Vorrei essere lo spazio dove puoi respirare, senza filtri, senza maschere da indossare. Dove puoi piangere senza vergogna o paura, e ridere forte, con l'anima nuda e pura. E se mai sarò anche solo uno di questi pensieri, sarà bastato a darmi un senso, sincero e intero. Perché il bisogno più grande, in questo tempo che mente, è sapere di contare per davvero... per qualcuno, veramente.

Un'anima stanca che tace e implora, cammina nel buio ma sogna ancora, ogni pensiero le lacrime sfiora, cerca una pace che mai si colora. Vive in un mondo che ignora e divora, ogni speranza la vita le sfiora, si sente sbaglio in ogni dimora, ma dentro ha un cuore che ama e lavora.

Occhi che urlano sotto la pelle, anime stanche rinchiuse in celle, volti truccati, bugie sorelle, cuori affogati in acque ribelli. Questa è la faccia del mondo che pare, ti vuole perfetto, ti insegna a tacere, ti chiede sorrisi mentre sai morire, e se ti mostri, ti fa sparire.

Non sono quieta, né discreta, sono tempesta mai segreta, una ferita mai completa, una promessa ormai negletta, la voce rotta ma concreta, l'amore che non si aspetta, la rabbia muta che ti asseta.

Nel buio che l'anima sente, un fiore timido, eppure splendente, cerca una mano, un cuore che non mente, per dare un senso al dolore presente. Sogna un amore che possa curare, un'anima in volo, che impara a non scappare, mentre il cuore continua a sperare, di non dover più soltanto sopportare.

non cercherò di spegnere le vostre tempeste, ma di ascoltare il loro canto. Non vedrò "pazzi" o "malati", ma persone che lottano, che sanguinano, che cercano luce nel buio. La vera cura non è cancellare il dolore, ma abbracciare la fragilità, scoprire la bellezza nascosta in ogni crepa dell'anima. E io sarò lì, a camminare accanto a chi si sente perduto, perché nessuno merita di essere solo.