pr3tty_pers0n_
Kyle trascina la propria esistenza come un condannato a vita, incarcerato in un labirinto di colpa e nostalgia. La perdita della sorella maggiore - faro e rifugio - è una ferita che non si rimargina, ma pulsa nel silenzio, alimentata da un'ossessione: ritrovarla nei sogni, nelle ombre, nei volti estranei. Ogni gesto quotidiano diventa una preghiera sommessa, un rituale nel disperato tentativo di evocare la sua presenza. Ma ciò che davvero lacera Kyle è la paura viscerale dell'abbandono, un terrore che si insinua come una crepa sotto pelle, frantumando ogni legame prima ancora che possa germogliare.
Dall'altra parte dell'orizzonte emotivo c'è Demitris, figlio di un nucleo familiare impastato d'egoismi e facciate impeccabili. In un ambiente dove l'amore è condizionato e l'ascolto è un lusso raro, ha imparato presto a celarsi dietro silenzi disarmanti e sguardi sfuggenti. La sua diffidenza è un'armatura, costruita pezzo dopo pezzo per difendersi dal disincanto. Il mondo lo osserva, ma mai lo vede davvero.
Quando si incontrano, qualcosa si spezza. O forse, finalmente, si ricompone. Due solitudini si sfiorano, si riconoscono e, senza clamore, iniziano a guarirsi. Kyle ritrova nello sguardo di Demitris la possibilità di non essere più solo nel suo dolore. Demitris scopre, in Kyle, che la fiducia può nascere anche dove il terreno è arido.
Diventano il punto debole l'uno dell'altro - ma non per crollare. Perché a volte, l'amore è proprio questo: una crepa da cui finalmente entra la luce.
"𝓣𝓱𝓮 𝓑𝓾𝓽𝓽𝓮𝓻𝓯𝓵𝔂 𝓔𝓯𝓯𝓮𝓬𝓽 🦋"
-SLOWBURN