Da anni mi pongo una domanda. Cosa significa essere una scrittrice? Questo mondo mi ha affascinata fin dalla mia infanzia e come una bussola, mi ha guidato nelle vie più profonde della mia mente, mi ha mostrato lati di me che ignoravo, mi ha messo davanti alle mie paure, alle mie debolezze. Eppure, scrittrice non mi sono sentita nemmeno una volta. Non mi reputo tale neanche oggi in realtà, nonostante abbia il mio libro davanti agli occhi, ma il mio sogno è proprio quello di riconoscermi in quel nome, prima o poi.

"Poesie di una vita complicata" è un viaggio tra emozioni crude e verità senza filtri. Attraverso versi che nascono da esperienze personali, esploro il dolore umano, le ferite lasciate dalle parole, la solitudine, e quei momenti in cui ci si perde dentro sé stessi. Ogni poesia è un frammento di vita vissuta, un grido silenzioso e insieme un tentativo di ricostruzione.

«Io? Io sono un uomo triste per natura» -Il popolo dell' autunno, Ray Bradbury Nell'antichità molte malattie potevano essere spiegate come un disordine delle quattro sostanze basilari che determinano il funzionamento dell' organismo: sangue, flemma, bile e bile nera. Un salasso (prelievo di sangue) poteva ripristinare l'equilibrio perduto. Il termine 'malinconia' letteralmente significa "bile nera". È composto dalle due parole greche mélaina (scuro, nero) e cholé (bile), usate dagli antichi greci per indicare una sostanza, la bile nera appunto, che essi consideravano causa dell'umore triste e malinconico. Una super produzione della sostanza avrebbe provocato però sentimenti tristi e apatici. Ed ecco che scrivere poesie diventa un tentativo di terapia per guarire il mio costante malessere, sottraggo bile nera per scriverci versi e stabilire un mio equilibrio. Un viaggio dove il presente si raffronta con la Psiche, l'Infinito, le Radici, il Passato e il Futuro