anima del mio cuore.
2 stories
Runaway by yulmoon
yulmoon
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    Parts 1
In una piccola città texana, il freddo d'inverno avvolge le strade deserte e i tetti imbiancati, mentre due ragazzi custodiscono un amore fragile e segreto. Ogni respiro sembra pesare di rimpianti e di paure. Quando la notte li chiama, decidono di partire senza meta, lasciandosi alle spalle le case silenziose, le famiglie ostinate, i pregiudizi che non accennano a sparire. La loro Cadillac li porta lontano, tra highway infinite e pianure bianche, e ogni chilometro è un passo verso la loro libertà. La neve, il vento, il buio e le stelle diventano testimoni di una fuga che non è solo lontananza, ma promessa di qualcosa di più grande che brucia dentro, intensa e irripetibile. Estratto: "Jimin," mormorò, la voce bassa, concreta, reale. "Ricordi quello che ti ho detto?" Il biondo abbassò lo sguardo. Le lacrime cadevano silenziose sul maglione, scurendone il tessuto. Il corvino gli sollevò il mento con due dita, costringendolo a guardarlo negli occhi. "Se non sei più sicuro... torniamo indietro. Ci fermiamo. Non mi interessa quanto ci è costato arrivare fin qui. Affrontiamo i tuoi genitori insieme, più forti di prima. Non devi fare niente che ti spaventi più di quanto tu possa sopportare." Il biondo tremò, ma non parlò. Le lacrime aumentavano, calde e disperate. "E se invece pensi che continuare questa follia abbia senso... allora continuiamo." ------- !!Oneshot!!
Music in your apnea by yulmoon
yulmoon
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    Parts 5
Quell'estate si rivelò più calda e soffocante della precedente, ma per il giovane Kazuya non fu mai un vero problema. I sabati e le domeniche infatti li trascorreva immerso nel piccolo laghetto del villaggio, praticando apnea. Per lui, i giorni si ripetevano sempre nello stesso modo: sveglia al mattino, qualche commissione veloce, e poi si dedicava al silenzio dell'abisso, avvolgendolo come un cavaliere con la sua armatura. Ma quel giorno fu diverso. Qualcosa, o meglio qualcuno, interruppe la quiete che tanto perseguitava. Sulla riva, appoggiato al tronco di un albero, Iki suonava indisturbato il suo violino, le note che si disperdevano nell'aria calda con velocità come stelle cadenti in un cielo scuro. Kazuya riemerse lentamente dall'acqua, sentendo ogni goccia scivolare via dai capelli e lungo la schiena, il volto teso e spazientito mentre osservava il ragazzo suonare: "Smettila," fiatò Kazuya infastidito, con voce fredda come l'acqua in cui era immerso poco prima. Iki alzò lo sguardo, spalancato e sorpreso; non si era accorto minimamente della sua presenza. "Cosa... perché?" "Non vedi che disturbi?" ringhiò Kazuya, le mani che sfioravano l'acqua. "Io qui cerco silenzio, non concerti improvvisati!"