Nuova raccolta realizzata togliendo da FOGLI NEL CESTINO, le mie ultime poesie, certo meno poetiche, ma più consapevoli, ora che la giovinezza se ne è andata e si intravedono le luci del tramonto. Tuttavia, vaghe emozioni restano a colorare i giorni e, proprio perché più rare e analizzate, diventano ancor più necessarie, come le oasi nel vasto deserto.

Quando il dolore sembra essere forte a tal punto da farci disprezzare la bellezza della vita, ecco giungere a passo cauto e lento, la riverenza e il profumo inebriante della rosa, seguita dalla potenza inesauribile dell'amore e dal gioco del riso, che si fa carta leggiadra, si fa vapore e saggezza, si fa candido e immacolato e puro nel suo pallore innevato. Una selezione di poesie inedite per riparare i cuori tormentati, cogliere il significato della vita, esprimere l'evocazione dell'amore in brevi spine e petali imperfetti. 🌹

Maggese è una raccolta di versi nati nel silenzio del riposo creativo. Troverete pagine custodi di poesie che, come erbe spontanee, germogliano senza urgenza in campi lasciati a sé - affidate ai ritmi lenti della natura. Così l'attesa diventa un terreno fertile, un luogo sacro in cui la parola riposa, respira e riscopre nella poesia la sua origine più autentica.

Mi sento così: un fulmine a ciel sereno

Ci sono momenti che non si possono raccontare, ma solo evocare. Altari di Fumo è un cammino tra memoria e dissolvenza - racconti brevi, viscerali, scritti come preghiere e confessioni. Ogni testo è un altare: un luogo dove il dolore prende forma e poi si dissolve nel fumo. È la cura al dolore. Ed è il dolore che ti sa guarire. Ogni rito rappresenta una delle cinque fasi del dolore (o del lutto): - Negazione - Rabbia - Contrattazione - Depressione - Accettazione Ho deciso di creare questa raccolta perché, ultimamente, ho capito di vivere dentro lo stesso loop da molti anni. Ogni anno - con un ciclo quasi perfetto e puntuale - rivivo le cinque fasi del lutto pur non avendo perso nessuno. Inizio a temere di aver perso me. Da qualche parte, lontana. Ogni anno mi cerco. Ogni anno mi dispero nella ricerca. E alla fine accetto di essere morta. Poi, di nuovo, come un incubo che non accenna a finire, eccomi. Mi sto ancora cercando.