Jane è una ventiquattrenne piena di sogni e aspettative, che si trasferisce a Londra con la sua migliore amica, pronta a iniziare una nuova, "normale" vita. Cosa accadrebbe, però, se il suo vicino di casa, un famoso detective privato, si rivelasse una persona tutt'altro che normale? E se Jane si lasciasse trascinare in uno dei suoi folli casi? Cosa accadrebbe se Sherlock Holmes, conosciuto per il suo cinismo e la sua freddezza, si lasciasse trascinare a sua volta in qualcosa che mai avrebbe accettato: i sentimenti? • • • ‹Questo caso è come una Matrioska: partono da persone poco importanti fino ad arrivare a chi vogliono davvero› [Nota dell'autrice] Questa storia è ispirata alla serie tv della BBC 'Sherlock' ed è ambientata dopo l'episodio "I mastini di Baskerville" e poco prima de "Le cascate dei Reichenbach", quindi, John Watson non ha ancora incontrato Mary Morstan né Sherlock Holmes ha finto il suo suicidio. La protagonista, Jane, è frutto della mia immaginazione, così come anche i personaggi a lei legati. Sherlock Holmes e John Watson, in questa storia, sono stati "ringiovaniti", cosicché abbiano circa ventisette/ventotto anni, per non accentuare la differenza di età tra i protagonisti. Cover by: @Ellenicamente (quanto ti amo)

{CURRENTLY ON HIATUS} Ella has cancer but has decided against anymore treatment. She has 8 months to live. Whilst leaving the Hospice she meets a familiar face. Benedict Cumberbatch.Who knows where this unexpected visit will lead...

Dal testo "....Poi guardai lui. Era appoggiato alla porta nascosto dietro Watson immobile e perfetto, il suo viso non tradiva alcuna emozione e i suoi occhi del colore del ghiaccio mi fissavano senza alcun timore. Mi sentivo studiata da quegli occhi perfetti,avevo paura che ogni mia singola emozione potesse trasparire con troppo facilità. Provavo emozione, timore e agitazione nel stare nella stessa stanza insieme a lui. La prima cosa che imparai su Sherlock Holmes era il fatto di sentirti costantemente fuori posto. Il suo comportamento così rilassato mi innervosiva, non sapevo come comportarmi. - lui è Sherlock Holmes anche se immagino che tu lo conosca già - Annuì, non avevo il coraggio di parlare. Sherlock si avvicinò. Non mi prese la mano. Non mi sorrise. Continuò solo a fissarmi per quella che sembrava un'eternità..."

Il matrimonio di John Watson e il desiderio di Sherlock Holmes. «Teneva gli occhi incollati sullo sposo, sul profilo ansioso ma felice di John Watson, le labbra piegate in un sorriso intriso di emozioni contrastanti.Avrebbe dato la vita, Sherlock, per vedere John felice. Ma non con lei.Non con Mary Morstan.Non con qualcuno che mentiva persino sul suo nome.» [...] «Le labbra del detective si staccarono l’una dall’altra, lentamente, nonostante la secchezza e il dolore, seguendo i movimenti necessari ad articolare le parole di Mary, a farle sue, in una favola parallela in cui Sherlock avrebbe potuto prendere il suo posto.»

" Sono in mezzo a persone di cui posso dedurre tutto" "Uscite e ti prego non portartelo a dietro la prossima volta o in questa casa si vedrà calare il quoziente intellettivo in modo così affrettato che nessuno lo potrà capire, anzi tu puoi rimanere. Ma Anderson se ne può andare." "Mi faccio il nodo sul braccio con il laccio, aspetto di riuscir a vedere la mia vena e finalemente mi buco con l' ago, spingo lo stantuffo, mi è concessa un po' pace e confusione voluta nella mia mente."