Una piccola premessa: questo è il primo racconto che, all'età di circa tredici anni, pubblicai su Wattpad. Da allora sono cambiate tante cose, qui ho incontrato persone splendide che mi hanno fortemente aiutata a migliorare. Per questo a volte penso di rimuovere "Allevata dall'Oceano". Eppure, per lo stesso motivo, sono decisa a tenerla: ci sono troppi ricordi, troppi sorrisi e troppi cambiamenti cui, senza questa storia, non sarei mai andata incontro. *** Si tratta di un semplice tema scolastico deliberatamente ignorato dalla professoressa che lo aveva assegnato per casa. Le parole hanno deciso che sono stanche di prendere muffa e mi hanno implorato di trascriverle qui, per qualcuno, per voi. Se volete dar loro uno scopo, leggete le mia parole. All'interno del testo vi è un breve ma intrigante scorcio della vita di Teti, figlia del famigerato capitano Black Blood. La ragazza non ha mai messo piede sulla terraferma, tuttavia, quando le si presenta l'occasione, non esita a dare una mano al vecchio medico inglese Bubbly, che vuole ritornare in patria dopo essere stato catturato dalla ciurma del temuto corsaro. *ATTENZIONE* probabilmente non sarà a capitoli: nato come tema, si concluderà come tema.

Questa raccolta contiene le one-shot (tre, per fortuna!) scritte per il concorso Tre Parole, Una Storia. Si tratterà di componimenti brevi che non supereranno le 1500 parole, come stabilito dal regolamento del concorso stesso. 1) La Chimera: "Una notte d'estate. Uno studio in ombra. La ricerca spasmodica di ciò che non esiste". 2) La Città Morta: "Ci sono prigioni che non hanno sbarre: esse sono fatte di pensieri, di ricordi, di paure; alcune hanno tutto l'aspetto di un sogno". 3) Porte Chiuse: "A volte ciò che si frappone tra noi e i nostri sogni non è una porta, ma la paura di attraversarla".

Tre racconti, sperduti e sconnessi, piccoli pesci in un banco di storie che, molto probabilmente, sono molto più belle e più grandi di loro. Ma sapete cosa? Loro ci stanno bene, in questo mare. (Raccolta vincitrice del concorso NixShow indetto da Ellyma e catcatucati)

(Anche qui, come per "Allevata dall'oceano", una premessa è doverosa: questo è un tema assegnato per casa risalente a quando avevo ancora quattordici anni, dunque è quello che è. Ma, appunto, proprio come per "Allevata dall'oceano", lo lascio a testimonianza del tempo che passa, delle cose che cambiano e dei bei ricordi che questa piattaforma conserva fin dall'ormai lontano 2014. Grazie per l'attenzione.) *** Ringrazia. Scusati. E saluta. Ci vuole poco per rendere il mondo un posto migliore.

Vieni con me, su, non avere paura. Non ne avrai mai più di quanta ne abbia io ora. Fantasmi? Oh, no. Non adesso, almeno. Quelli arriveranno dopo, frugando nella tua anima alla ricerca di un briciolo di compassione. Ciò che ti sto per raccontare adesso è molto peggio. È un gioco. Un gioco folle. Che coinvolge milioni di vite. Mi duole descrivertelo così, tuttavia non trovo altra spiegazione al fatto che ancora non si sia giunti a un esito. Qualcuno si diverte, credo. Perché, sai, si tratta di un'unica, grande partita, mai finita e senza vincitori. Siamo tutti coinvolti -chi più, chi meno- e a decidere il come e il dove è solo il caso. Ma in fin dei conti un solo destino accomuna tutti quanti, perciò non ti resta che seguirmi.

Prima classificata al Concorso Fantasy indetto da AShootingStarISee. Yadviga è una donna anziana, piegata dalla stanchezza e dal tempo. Abita nel bosco, nella sua bizzarra capanna di legno, circondata da un'alta palizzata perlacea. Ma Yadviga non è una comune mortale. È l'ultima Baba Yaga di Kholod e la sua bizzarra capanna di legno poggia su due enormi zampe di gallina. La palizzata che la circonda è fatta di ossa intrecciate e il cancello che la separa dalla foresta è munito di zanne pronte a mordere e dilaniare chiunque provi a varcarlo. L'ultima Baba Yaga di Kholod è isolata dalle voci del mondo, ma ci sono sussurri che non incontrano barriere: sono i sussurri degli spiriti, mormorii che trascendono il tempo e lo spazio e le giungono all'orecchio ogni notte, donandole visioni di morte e pestilenza.

Il cielo sta ancora albeggiando quando una ragazza entra nel bar, si accomoda e ordina un cappuccino. Con panna, certamente. Seduta al suo tavolo, guarda fuori dalla vetrata del locale e, senza preavviso, sorride. Ma il suo sorriso è particolare. Vero. Un sorriso di splendore... e "pacata follia". (29/06/16)

«Voi umani ed il vostro egocentrismo. Non siete gli unici ad abitare questa terra, eppure vi comportate come se lo foste». Fin dove sei disposto ad arrivare per non lasciar morire la tua famiglia di fame? ------ Piccolo racconto scritto per un concorso che poi, per cause di forza maggiore, ho abbandonato. © Varura - La copia, totale o parziale, letterale o di contenuto, è vietata e punibile legalmente.

Le sentite, tutte queste parole che piovono dal cielo come cenere ardente? Le vedete, tutte queste storie che fluttuano nell'aria come scaglie di drago? No, dite? Ma sono qui, tutte quante, tutte insieme, tutt'intorno a noi. Ve lo giuro. Se non mi credete, allora consentitemi di metterle per iscritto, e io ve le mostrerò. Una pagina alla volta.