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Piccola One-Shot dedicata al mio personaggio preferito di Teen Wolf, Isaac Lahey. Fatemi sapere cosa ne pensate. :)

-Ho una proposta da farti, Granger... -Tu? A me? -Sì, posso parlare? -Dipende...che vuoi? -Sono in astinenza da... -Non pensavo bevessi, Malfoy! E comunque hai sbagliato persona... -Non ho sbagliato. E non sono in astinenza dall'alcool, ma dal sesso. -Questa poi! -Solo sesso, niente sentimenti. Ci stai?

1921 Finita la guerra, la famiglia Harrison si trasferisce a in Inghilterra. La loro nuova casa, appartenente alla nonna, era stata costruita antistante il cimitero dei soldati poco valorosi e dei cittadini morti. Alison, una delle figlie, ne rimane affascinata e inizierà così a vedere e sentire le storie dei peccatori e soprattutto scoprirà qualcosa sul suo passato alquanto macabro e deciderà di vendicarsi. Lei sa già cosa deve fare per vendicare se stessa, chi uccidere e chi lasciare in vita. Ha già ricevuto tutte le istruzioni. Ma da chi?

Sequel di Just Sex (se non l'avete ancora letta, la trovate sul mio profilo)

Ci sono luoghi che non si trovano sulle mappe, ma nei silenzi delle ossa. Aria è fatta di vento e memoria. Con le dita sporche di terra e il cuore intrecciato a petali di tulipano, lascia la sua estate in frantumi e approda a Beacon Hills, dove l'aria sa di pioggia e promesse infrante. Ma in quella cittadina, immersa tra foreste e segreti, qualcosa la attende. Qualcosa che ha sempre saputo il suo nome. Un sussurro nei corridoi, un fremito sotto pelle, un'ombra che si insinua nei suoi sogni e li lacera dall'interno. Ogni passo risveglia una verità dimenticata. Ogni visione la avvicina a ciò che non avrebbe mai dovuto toccare. Lì, dove i lupi ululano alla luna e i vivi si confondono coi dannati, Aria scoprirà che il suo dono è anche una condanna. E che il suo peggior incubo... potrebbe indossare il volto di qualcuno che non riesce a smettere di guardare.

Collezione di creature soprannaturali.

Uno sparo nel buio Un passato perso nello spazio E da dove inizio? Il passato e la caccia Vuoi andartene come un lupo, un predatore mi sento come un cervo nella notte /non segue gli eventi e le rappresentazioni caratteriali della serie/ La storia è completa ma sto eseguendo qualche modifica e correzione, ma il corso degli eventi non cambia :)

"Mamma te l'ho detto , ormai sono grande ,ho 16 anni,non ho bisogno di un baby sitter!" dissi cercando di farle cambiare idea. Lei mi guardò un' ultima volta con sguardo stanco "vedila così , sarà il tuo 'compagno di giochi' mentre sto via'' Storsi il naso. Era ancora peggio. A quanto pareva il mio tono supplichevole non bastava per convincerla che per stare quattro mesi a casa da sola non avevo bisogno di nessun 'compagno di giochi'. Mi diede un bacio sulla fronte ,posandomi una mano sulla spalla. Mentre mi salutava il campanello alla porta suonò, e non appena mamma fece entrare la figura sconosciuta nel soggiorno di casa nostra non riuscii a credere ai miei occhi. Mamma sorrise salutando il nuovo arrivato, dopodiché me lo presentò. " grazie per essere venuto così in anticipo. Lei è mia figlia Ally. Spero che andrete d'accordo questi 4 mesi" O porca merda.

-Mamma che cosa sono? Repressi un sussulto quando le piccole dita paffute di mio figlio mi sfiorarono l'interno dell'avambraccio dove piccole cicatrici argentate si arrampicavano e intrecciavano sulla tenera carne. -Non sono niente tesoro, non ti preoccupare. Gli risposi sorridendo, cercando di nascondere il cipiglio causato da quella domanda inaspettata. -La mamma torna subito, tu continua pure a giocare. Mi alzai lisciandomi la gonna e mi diressi verso il bagno sentendomiperforare la schiena dai curiosi occhi blu di mio figlio. Appena la porta si chiuse alle mie spalle con un sonoro 'click' mi accasciai su di essa sospirando. Sentivo le membra pesanti e intorpidite come se fossi immersa in un lago ghiacciato e i vestiti, imbevuti d'acqua, mi trascinavano giù, sempre più giù. Con un colpo di reni mi staccai dalla superficie liscia della porta e mi diressi a passo svelto verso il lavandino, mi appogiai al marmo freddo che a contatto dei miei palmi sudati sembrò raffreddarsi