muglerize
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2020 © muglerize
Socchiuse le palpebre e respirò ansimante, il sudore che prendeva forma sulla sua pelle delicata si trasformava pian piano in un velo che sembrava quasi soffocarla. Lei, che era distesa semplicemente sul sedile posteriore di quell'auto col braccio destro avvolto da un tessuto bianco che però cambiò del tutto a causa del suo sangue che non smetteva di uscire, seppur lentamente.
[...] Il cielo s'ergeva pieno di stelle quella notte, facendo regnare su tutta Manhattan un'aria umida e fredda, ma lei non lo percepì, come poteva?
«Era me, o lui» questo era ciò che pensò in quell'instante. La sua mente non vagava da nessuna parte se non a quell'unico e solo pensiero, mentre da un altro lato i sensi di colpa le mostravano quell'immagine brusca dove conficcava quel grosso coltello sul collo di quell'uomo, definita ormai un'altra anima persa. Quella notte fu l'inizio di tutto, o probabilmente soltanto la fine.