La coscienza di Zeno (1923), uno dei capolavori della letteratura europea del Novecento, è la tragicomica vicenda di un "inetto a vivere", che, su sollecitazione del suo psicanalista, ripercorre le tappe della sua oscillante e inconcludente esistenza punteggiata dai ripetuti, e inutili, tentativi di smettere di fumare. Zeno Cosini è una specie di marionetta tirata da fili che, quanto più indaga, tanto più gli sfuggono. è schiacciato da un destino che sembra ineluttabile: desideroso dell'Ordine, è sommerso dal Caos; alla infantile ricerca di certezze, si ritrova compiaciuto funambolo sul filo oscillante della catastrofe personale e familiare.

«T'ho amato più di quanto fosse lecito.» Emanuele è nato e cresciuto in periferia, tra lunghe estati in spiaggia, partite di calcetto dopo il catechismo e domeniche trascorse davanti al televisore, a guardare la Roma giocare. A diciott'anni - senza casa, senza lavoro e senza diploma, con una famiglia che gli si è sgretolata tra le mani - tutto ciò che gli resta è Valerio, l'amico di una vita. Emanuele e Valerio si amano, si appartengono, si completano, ma l'arrivo di Giada cambia tutto. O forse no.

La memorialistica è un genere letterario che consiste nella raccolta dei ricordi di un determinato protagonista (memorie). Argomento di un memoriale possono essere sia i ricordi che hanno segnato l'esistenza di una persona sia gli avvenimenti che hanno segnato l'esistenza di un popolo. In "Memorie Di Un Giovane Amante Svedese" vengono narrati alcuni avvenimenti che hanno segnato l'esistenza del Conte Hans Axel Von Fersen o della popolazione. Memorie e ricordi posti in uno vario spazio temporale delineato da settimane, mesi o anni. Il protagonista riporterà alla memoria gli sfarzi delle grandi reggie di Versailles, Sanssouci, Caserta e del Stockholms Slott. Nelle sue parole sentirete parlare d'intrighi, amori peccaminosi, d'avarizia e cupidigia, di prelibatezze e leccornie. Sentirete parlare di guerre combattute valorosamente e di amori platonici ed impossibili. RECENSIONE e REVISIONE A CURA DI - @mery110114 Link: http://my.w.tt/UiNb/Fmz9G7jDrG Copyright © 2017 Tutti i diritti riservati a Nicholas Pizzo. Qualsiasi tentativo di plagio sarà punibile dalla legge italiana. POSTI IN CLASSIFICA PIÙ ALTI RAGGIUNTI // #18 Narrativa Storica 24/07/2017 #16 Narrativa Storica 28/07/2017 #7 Narrativa Storica 21/08/2017

Le notti bianche è un romanzo breve giovanile di Fëdor Dostoevskij, pubblicato per la prima volta nel 1848. L'opera prende il nome dal periodo dell'anno noto col nome di notti bianche, in cui nella Russia del nord, inclusa la zona di San Pietroburgo, il sole tramonta dopo le 22. Un sognatore, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, durante una sua passeggiata notturna incontra, sul lungofiume, una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell'amore. Lei si chiama Nasten'ka, è una diciassettenne e viene subito colpita dal carattere timido e impacciato di lui, tanto che si incontrano di nuovo la notte dopo. Il romanzo si svolge in quattro notti, durante le quali i due si aprono l'uno all'altra.

Al grido di "Liberté, Égalité, Fraternité" la rivoluzione francese ha rivoluzionato la storia dell'Occidente. Ha cambiato il nostro modo di pensare, di vivere e di fare politica. Rivivi questo fondamentale e affascinante periodo storico attraverso lo sguardo dolce e inconsapevole di una graziosa dama italiana... #BreakStereotypes #ProjectWomanUP

Nell'inquieta e affascinante Milano napoleonica del 1800, Marianna, una giovane milanese bella e coraggiosa, e René, un ufficiale francese reduce da troppe battaglie, s'incontrano, si scontrano, si cercano, si perdono, s'ingannano, si sfuggono, si odiano, si amano, tra feste da ballo e assalti di briganti, giornali clandestini e mandati di arresto, disperate risoluzioni e romantiche passeggiate al chiaro di luna, cercando invano di resistere al tenero sentimento che li unisce.

"Era incredibile che una semplice ragazza avesse potuto sopportare queste cose... di norma le ragazze le odio, ma forse questa è quella che mi può capire di più... mi da un senso di fiducia, ma ancora non sono sicuro di mostrarmi veramente a lei per come sono... ho troppa paura di essere chiamato "mostro" da lei... me lo dicono sempre tutti, è vero... ma se me lo dicesse lei, non so come mi sentirei... mi sento molto legato a lei... forse lo penso solo perché è stata derisa per il suo aspetto, proprio come me, e inoltre ha vissuto uno scenario orribile che forse potrebbe essere considerato di pari livello al mio dolore di quella volta... Yuki, tu dirai sempre che sei niente, lo dici sempre, ma in quel niente io vedo te, e te sei tutto per me... ma non so se posso dirtelo in faccia... non so se per te sono un mostro, di te non so quasi niente, ma quel poco che so mi basta già per sapere che il mio cuore sta tornando a battere dopo secoli, e questo solo per te, ma la paura mi impedisce di dirti ciò che veramente penso e sono."