"Cosa succederà domani?" chiesi, afflitta da mille dubbi e incertezze. Mi sembrava di camminare in bilico su una trave di vetro. Riuscivo a vedere ciò che c'era sotto di me: il vuoto. Non solo lo vedevo, ma lo percepivo. Lo sentivo dentro ogni volta che ci ritrovavamo lì, a giocare con le nostre vite, come si faceva con le carte. Mescolavamo insieme tutto, per poi dividerci e ricongiungerci in un unico mazzo. A volte giocavamo sporco, altre ci arrendavamo. Altre ancora cercavamo di non iniziarla la partita. Ma quella, poi, iniziava comunque. "Non lo so." mi rispose e io capii che era iniziata. E io avevo già perso.

"Alcuni dicono che finiremo nel vuoto, che la vita è una giostra e quando dovremo scendere poggeremo i piedi sul nulla. Altri dicono che la nostra essenza diventerà una stella, più luminosa è l'essenza, più luminosa sarà la stella. Altri ancora dicono che l'anima resta ancorata a questo mondo, una volta che il corpo lo abbandona. Io non so quale di queste ipotesi si avvicini di più alla realtà, ma qualunque sarà il posto, il modo o il tempo, fa solo che la mia anima, un giorno, risieda accanto alla tua."

La scrittura, la poesia, quelle parole, sono le vere voci dell'anima. Più spesso di quanto crediamo l'anima grida. Ha bisogno di farsi sentire, ha bisogno di esserci, perché c'è. C'è chi per darle vita usa la voce, urla. Le persone più coraggiose gridano al mondo ciò che provano, ciò che pensano, ciò che sono. C'è chi invece esprime se stesso attraverso un semplice disegno, così che solo i più attenti osservatori riescano a scorgere la verità. C'è chi esprime ciò che sente utilizzando il proprio corpo; si muovono a ritmo di passioni, delusioni, e amore, oppure odio. Dicono tutto con un gesto, e con uno sguardo trasmettono la propria vita agli altri. E poi c'è chi, come me, scrive. Questo genere di persone ha paura; essi sono veri e propri pensatori e hanno paura di essere incompresi, di essere soli durante tutto questo viaggio. Riescono a ritrovare se stessi e a mostrarsi al mondo solo attraverso una penna e un foglio; solo attraverso un fiume di parole, parole non dette, parole importanti, parole vere, parole che portano il peso di un'intera esistenza.

Quando il freddo ce l'hai dentro come fai a scaldarti? Si nascondeva da tutto e tutti. . Era diventata di vetro: fredda e fragile. Avrebbe mai permesso a qualcuno di amarla? Probabilmente no, era vuota, ma con un tornado di emozioni, sensazioni e delusioni dentro. Fino a quando un giorno, un raggio di luce debole ma al contempo molto intenso, si fece spazio tra le pieghe della sua anima e fu allora che capi'; senza quella luce, senza la luce di quel ragazzo dagli occhi verdi e profondi che si era insediato nella sua bolla, non ci sarebbe stata salvezza per lei. LA VERSIONE CARTACEA E' DISPONIBILE IN TUTTE LE LIBRERIE ONLINE E FISICHE, SOLO SU ORDINAZIONE. copertina by @Give_Me_Horan