potolino
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Moreschi stette in silenzio nel suo studio, i ricordi del passato emersero dopo aver sentito da Emilio di Edoardo; con le mani intrecciate a sorreggere la fronte, la sua mente scivolò nel passato, ad Alba, a quella serata stellata, ventosa e calda, a quel brivido di terrore lontano, ma sempre presente e vigile come un guardiano in attesa di un passo falso, il suo incubo infinito. Si protese verso l'ultimo cassetto della scrivania, una Beretta calibro 22 giaceva incastrata tra due volumi, la prese e la fece roteare sino a quando la canna non fu diretta verso la sua fronte, fissò per interminabili secondi, l'oscurità del foro, dal quale le pallottole attendono nel buio, pronte ad esplodere euforiche, il click metallico della sicura e ......