Selvaggia Volpe è una ragazza speciale. Non solo perché, per anni, è riuscita a sopportare le prese per i fondelli da parte dei compagni di scuola, bidello compreso, durante l'appello in classe; ma, soprattutto, perché Selvaggia è un vero spirito indomabile. Dai nonni, vecchi figli dei fiori degli anni 60 mai appassiti, ha ereditato l'anticonformismo, un animo sognatore, la voglia di abbattere ogni barriera, ideale tanto caro ai suoi genitori, morti quando lei e la sorella Libera erano ancora piccole. Attivista di Greenpeace, vegetariana e ultras animalista, Selvaggia studia Biologia Marina all'Università e sogna di salvare le balene nel Pacifico. Ma da nonna Frida e nonno Ugo, Sel ha pure ereditato "Bagno Sociale", nel quale fa l'aiuto bagnino e lavora con la sorella e Gora, il cognato senegalese: si tratta dell'ultimo stabilimento balneare della Versilia che, nonostante la crisi, mantiene i prezzi popolari ed un ambiente informale, e resiste alla concorrenza spietata delle strutture superlusso, interessate ad assorbirlo nel loro luxury harem. Selvaggia, però, come tutte le ragazze di 23 anni, ama fare casino, anzi... "bordello". Perché "Wild Foxy", in realtà, è un maschiaccio nato, una bifolca scatenata fuori di melone, una sciroccata vera, e quando si trova in compagnia dei suoi amici, oltre alle gare di tequila "incendiaria" e baldoria Rock n'Reggae all night long, compie irreversibili e clamorose figure di cacca. Tutto procedeva così, con il meglio del peggio della sua esistenza sognatrice e politicamente scorretta. Fino a quando, per caso, in una notte d'estate nei cieli della Toscana... Selvaggia incontra un giovane uomo. Bellissimo. Affascinante. Misterioso. Decisamente incompatibile col suo universo. Eppure... viene travolta. Con un Colpo di Fulmine... o un Colpo di Stato. Perché quel giovane uomo misterioso, in realtà, si chiama Sergej Vladimirovich Volkov. Il Presidente Volkov. Ed è l'uomo più potente del mondo. ⚠️TRASH ALERT

[COMPLETA, IN REVISIONE] Isabella è fiorentina, ricca e viziata. Ama il lusso, non trova differenze tra Vogue e il Vangelo: è cinica, spietata, arrogante, presuntuosa e arrivista. Ma crede di avere anche dei difetti. Il tempo è denaro o shopping. Pensa che i titoli di studio vadano di pari passo con le carte di credito. Vorrebbe diventare la Anna Wintour del panorama letterario italiano. Adora Chanel, la musica classica, l'arte contemporanea e si sente l'alter ego femminile del Principe di Machiavelli. Stefano abita sul litorale dell'alta Toscana. È un campione di MMA. È rozzo, pieno di tatuaggi, ascolta metal e i cori da stadio. Considera 'elegante' chiudersi la cerniera dei jeans . All'esame di terza media ha preferito il concerto degli AC\DC. Sa fare i rutti con cinque tonalità diverse e ritiene un panino con la porchetta e un brindisi con birre Tennent's la più alta definizione di cena romantica. Se gli parlano di Cavalli, pensa a Bud Spencer in 'Lo chiamavano Trinità'. Ma suppone di avere altri pregi. Due universi lontani anni luce potranno mai guardarsi con gli occhi dell'amore? E se scoprissero, grazie al Destino, di avere mille motivi per restare vicini? Come un romanzo, una poesia... un disegno scritto tra le stelle. ⚠WARNING⚠ Non mi ritengo responsabile di: botte di calore very hot, overdose di trash, risate ossessive compulsive, colpi di scena che manco Nolan e... beh, pure un oceano di lacrime. Questa non è la classica storia d'amore: è una favola moderna a tinte di ciuffo Malgioglio Style. Bene, spero di farvi ridere e piangere. O, meglio: ridere e piangere allo stesso tempo. Sembra assurdo, ma può capitare. A volte la mente tira brutti scherzi. La copertina è realizzata da @val3nty © Tutti i diritti sono riservati all'autrice. Qualsiasi appropriazione totale o parziale dell'opera è perseguibile legalmente.

«Ti paga?» gli chiesi sovrappensiero; si voltò verso di me con le sopracciglia aggrottate, così indicai con la testa la borsa che cadeva al centro del suo petto. «L'università. Ti paga per scattare foto a tutti gli eventi?» Harry e la sua macchina fotografica erano praticamente un tutt'uno, ma mi ero sempre chiesta se lo facesse solo per hobby o se ci guadagnasse anche qualcosa. Tuttavia quella che a me sembrava essere una domanda lecita era, ai suoi occhi, probabilmente stupida, poiché si lasciò scappare uno sbuffo divertito. «No, non mi paga.» [...] «Sono belle» dissi con sincerità, riferendomi alle fotografie. Sollevai lo sguardo per osservarlo quando non rispose e, anche se non mi ringraziò, vidi comunque un sorriso compiaciuto combattere per spuntare sulle sue labbra piene.