Valery dopo aver finito il liceo, nella sua adorata città natale di San Francisco, decide di iscriversi al college di Boston, e viene accettata. Valery parte per Boston lasciandosi alle spalle,tutto ciò che riguarda San Francisco, separandosi dalla sua famiglia e dai suoi amici,con un po' di malinconia, ma con una grande curiosità di scoprire come sarà la vita a Boston, insomma, ricominciare un nuovo capitolo della sua vita. Qui incontra molte persone, tra cui Betty, la sua compagna di stanza, con il quale non avrà da subito un bell'approccio. E non meno importante incontra Alex, etichettato come uno di quei ragazzi:"tutto muscoli e niente cervello",avranno modo di conoscersi, tra i due c'è subito un rapporto odi et amo, alti e bassi tra i due. Lei timida ed arrogante al punto giusto, lui egocentrico e donnaiolo. Come affronterà tutto questo Valery?

COMPLETA. Questa storia parla di una ragazza completamente sola e abbandonata al suo destino. Dopo l'incidente di quand'era bambina cadde in depressione (scoprirete tutto se leggerete). Lei è cresciuta da sola e forse troppo in fretta e, dato la mancanza di qualcuno che le mostrasse la via giusta, iniziò a frequentare cattive compagnie e cadare nel vortice della droga, del fumo, ecc. Inizialmente sembrerà una storia banale ma non lo è! Piano piano scoprirete lati della protagonista, vicende e cose varie. Che/chi sarà il 'DIAZEPAM'?

«Sai, c'è un vecchio film in bianco e nero, mio padre me ne parlava spesso quando abitavo ancora con loro.» Probabilmente sembro pazza, ha uno sguardo confuso. «È una specie di musical. E ad un certo punto la protagonista canta una canzone, in cui spiega che secondo lei, al termine di un arcobaleno c'è l'inizio di un posto magico, dove tutti i sogni si possono realizzare, dove non ci sono problemi.» Incontro i suoi occhi prima di continuare. «Credo di essere alla fine dell'arcobaleno.» Dico, e lui sorride. «E io credo che dovresti farti di meno roba.» Dice dopo un momento di silenzio. «Hai un talento innato nel rovinare le cose.» --- «Prima che muori tirami fuori dai guai.» Mattia Briga.