:MIKANDY: Raccolta di one shot su Mika e Andy, ispirate dalla pura noia e molta fantasia. Contiene scene di sesso esplicite, se non vi piace il genere, mi state simpatici lo stesso ;)

Michael Holbrook Penniman Junior and Andreas Dermanis. Better known as Mika and Andy. A singer and his camera man. Both very much in love with each other. Both too scared to show the world. But both proud of their love. What will happen if this love, the love that we all could be jealous of, goes out into the world? And what if it becomes too much for one of them?

Parigi. Sguardi intrecciati. Dita intrecciate. Anime intrecciate.

Michael e Andreas sono fidanzati. Si amano profondamente e condividono la stessa, strana passione per le biciclette. O meglio, nel loro cuore c'è posto per il sole, per le stelle, per il vento, per le montagne... Ma soprattutto c'è posto per il cielo.

"Andy, io sono solo un perdente e a nessuno sono mai piaciuti" era quello che gli scrisse il suo ex ragazzo su un foglio, Michael se lo ricordava ancora. "Se tu sei un perdente allora saremo perdenti insieme, e se agli altri non piacciamo, sinceramente a me non frega niente. A me basti tu." "Anche a me basti tu." -questa è la mia prima storia, spero vi piaccia e scusate per gli eventuali errori

La Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercando da quella posizione i suoi occhi, che ancora se ne stavano in contemplazione del pavimento della stanza. "Scusami" disse scandendo con dovizia ogni suono di quella parola. "Grazie" rispose Mika inaspettatamente. Andy sorrise chiudendo gli occhi e lasciando che nella maglia del moro si celasse la sua emozione, stringendolo più forte a sé. Un grazie che esprimeva tanto, che possedeva nel profondo tutti le ragioni per cui era venuto alla luce in quel preciso istante.

Il potere della sensazione, dell'intuizione e del corpo. In modo molto stringato, è ciò che ho in mente. Lo so: non dice molto e non è molto per attrarre un lettore. Posso aggiungere qualcosa, magari di più retorico (ma, comunque, di vero). Questa è la storia di un mistero. Si può trovare la soluzione ad un mistero? E quando l'unica soluzione appare la non-soluzione, si può ancora dire di poter risolvere problemi? Da sempre, il contrasto tra sensazioni, necessità, bisogni è l'arma maggiormente letale per la psiche umana. Quando, poi, il prezzo da pagare è molto alto ci si deve aspettare di dover compiere una scelta. O forse no? Sono consapevole di aver scelto un tema per me squisito ma di non semplice composizione e/o apprezzamento : spero, dunque, che la scelta di personaggi "conosciuti" ed amati da una - più o meno - ristretta parte di persone (me, ovviamente, inclusa) possa permettere una migliore fruibilità. Detto ciò, buona lettura a chi vorrà seguirmi. Tutto inventato, anche le parti in lingua.

Penso che la forma più bella di ispirazione consista nel reinventare. Scegliere persone e trasformarle in personaggi è dare nuova vita alla realtà. Sapete quando le idee rombano in testa e voi lasciate, ahimè, quel che state facendo, per pensarle - o vederle - compiute? Ecco, così. Parlavo di guerra: ho deciso di prendermi un pausa e ho pensato. Poi studiavo trattati di pace e mi sono fermata un attimo. Guerra e Pace. È quel che si trova qui. Ma a me la guerra vera, con le armi, ha sempre fatto schifo; tanto da non riuscirne a parlare. Perché delle guerre passate ho visto dal vero i risultati, sempre non buoni. Dalle guerre interiori, invece, può nascere una soluzione o, almeno, se non una soluzione, la consapevolezza dell'errore. Ancora tutto completamente frutto della mia fantasia e, forse di qualche mia esperienza. Forse.

"Ero convinto che la mia anima fosse piena di espressività e creatività. Ma agli altri appariva invisibile. Io apparivo invisibile. Se solo qualcuno avesse avuto occhi più profondi, più limpidi, più privi di pregiudizio, io non sarei stato così solo. " Frutto totale della mia invenzione e fantasia. - Gli impegni mi costringono a scrivere in posti e ad orari improponibili. Ma smettere sarebbe una follia.

"Non sei ammattito, o meglio sì, anche... Sei cambiato..." gli spiego con calma, senza celare il mio sentirmi comunque fuori dagli schemi ancora adesso. La mia vita è cambiata, perché la vita mi ha cambiato. Senza che io possa fermarla, la mia memoria vaga con forza e crudeltà ad una notte in particolare, quella notte nella quale la mia vita come la conoscevo è implosa, quella notte che ha sepolto le ceneri del mio passato e si è trasformata nella culla della mia nuova vita, che come un'araba fenice ha poi preso il volo e che ancora adesso vola guardando le nuvole dall'alto, sopra entrambe le nostre anime. "A tempo debito imparerai che non servono otto anni per cambiare... Basta un solo attimo..."